"Non posso che condividere dubbi e perplessità rappresentate da varie parti del mondo venatorio sardo". Così il Consigliere Regionale Ignazio Artizzu in merito al calendario venatorio regionale da poco approvato dal Comitato faunistico venatorio. "Continuo a ritenere un errore - specifica Artizzu - l’apertura per mezza giornata alla selvaggina nobile stanziale, decisione peraltro non suffragata da alcuna base, né scientifica né statistica". "Ritengo - continua - che l’impossibilità a cacciare nelle ore pomeridiane renda impossibile a molti cacciatori esercitare una pressione alternativa su altre specie che non siano pernice e lepre, e che si cacciano abitualmente al pomeriggio e alla sera, penso in primo luogo agli acquatici, con un evidentemente alleggerimento della pressione sulla nobile stanziale".
Gravi incognite pesano poi, spiega il consigiere, "sulla regolare calendarizzazione del mese di gennaio, in particolare per la migratoria, che spero e sono certo la buona volontà della Regione Sarda e della altre Regioni, in sede di confronto con il Governo Nazionale, potrà risolvere felicemente. Certo, sarebbe paradossale se mentre la Sardegna si e’ dotata di una efficace e moderna legge, al passo con le normative europee, per la caccia in deroga a febbraio (legge impugnata dal Governo “amico” di Berlusconi con un gesto che ferisce la nostra autonomia), si dovesse arrivare addirittura ad una incredibile limitazione perfino relativamente al mese di gennaio".
"In attesa che la Corte restituisca alla Sardegna il suo diritto a legiferare sul proprio ambiente e sulla caccia - conclude Artizzu - spero almeno che prevalga il buon senso e che i cacciatori sardi non debbano essere privati dei loro diritti come troppo spesso è accaduto".