Riceviamo e pubblichiamo:
E’ questa la risposta che siamo costretti a dare ai numerosi cacciatori umbri che chiedono giornalmente notizie sullo stato dei lavori del calendario per la prossima stagione venatoria e sui prevedibili tempi per la sua approvazione in Giunta Regionale.
Giunta, Assessore e Ufficio Caccia della Regione sembra stiano aspettando con troppa ansia le eventuali direttive provenienti dalla Conferenza Stato-Regioni, Commissione Nazionale Politiche Agricole in tema di “documento di sintesi sui calendari venatori italiani”, che il Coordinatore Dario Stefano cerca in tutti i modi di far digerire agli Assessori competenti.
Ricordiamo che nessun documento “condiviso” è uscito dal Tavolo Tecnico sulla Caccia (del quale guarda caso è Coordinatore lo stesso Stefano) e che sulla prima, penalizzante e autonoma stesura inviata alle Regioni, le Associazioni Venatorie aderenti a FACE Italia hanno espresso pubblicamente un giudizio fortemente negativo su eventuali compressioni dei tempi di caccia ad alcune specie di fauna migratoria.
Per la cronaca va sottolineato che nel corso della riunione della Conferenza Stato-Regioni del 6 luglio erano presenti solo 3 Regioni e in quella odierna (7 luglio) era assente addirittura lo stesso Stefano. Cosa aspetta quindi la Regione a ribadire con coraggio la propria autonomia legislativa e amministrativa (come molte altre Amministrazioni hanno dichiarato di voler fare), approvando un calendario venatorio in linea con le aspettative dei cacciatori umbri (e non come vuole imporre Stefano) e in tempi rapidi?
Decida quindi (e ce lo faccia sapere in fretta) quale opzione vuol giocare, quale “apertura” intende approvare, in che data e quali e quante specie di selvaggina si potranno prelevare.
Se l’opzione scelta cadrà sull’apertura unica al 18 settembre (come da bozza preadottata dalla Giunta), l’Assessore e il suo Ufficio Caccia competente saranno ricordati in modo poco lusinghiero nei “libri” della storia venatoria dell’Umbria e come i “primi” in assoluto a cedere senza combattere (un po’ di retorica non guasta!!!) alle pressioni degli animalisti anti-caccia.
Ufficio Stampa ANLC Umbria