Sono 81 secondo Birdlife le specie di uccelli colpite illegalmente in Europa dal bracconaggio. I dati raccolti dai partners in 38 nazioni europee (in Italia la Lipu) sono stati presentati in questi giorni a Cipro. "A più di 30 anni dall’adozione della Direttiva Europea tesa ad eliminare qualsiasi persecuzione nei confronti degli uccelli selvatici
, la situazione appare dunque molto lontana dall’essere risolta - commenta la Lipu - . Il Report - continua l'associazione ambientalista - fa il punto sulla scioccante varietà di strumenti illegali e motivazioni dietro questi reati, tra cui l’avvelenamento, il mezzo più preoccupante e indiscriminato, ugualmente pericoloso per gli animali, l’ambiente e l’uomo".
Secondo Boris Barov, European Conservation Manager di BirdLife Europa, "l’uccisione deliberata di uccelli protetti, in aree protette o al di fuori della stagione di caccia è sempre più inaccettabile tanto per gli ambientalisti quanto per i cacciatori ligi alle leggi. A questo punto occorre, da parte delle autorità di tutta Europa, una vera e propria strategia a tolleranza zero nei confronti dei colpevoli".
“Quanto all’Italia, la situazione è ancora molto grave”, afferma da Cipro Claudio Celada, Direttore del Dipartimento Conservazione della Natura della LIPU-BirdLife Italia.” L’Italia - dichiara - raccolga le indicazioni della Conferenza di Cipro ed elabori un piano dettagliato antibracconaggio, dandosi una data, un impegno temporale entro cui il fenomeno, se non debellato, sia ridotto al minimo”.