E' un calendario "
tra i peggiori che la Regione Umbria abbia mai approvato" secondo la Libera Caccia umbra che ne rende pubblico il testo "per puro dovere d’informazione e con la consapevolezza che la caccia e i cacciatori meritano più rispetto dai politici e dai loro collaboratori (palesi e occulti)".
"Apertura anticipata - si legge nella nota di Anlc Umbria - “senza” Colombaccio (per la soddisfazione di alcuni Club) e Anatidi, carniere giornaliero per la Tortora (4 settembre-5 capi) ridicolo, chiusura anticipata per Corvidi e Merlo che stravolge anni di interpretazione consolidata dell’arco temporale massimo di caccia, divieto di caccia alla Beccaccia con temperature sotto lo 0 termico, periodo per l’allenamento e l’addestramento cani su territorio libero non ampliato secondo logica, mancati accordi fra Province e confusione mentale per la caccia al Cinghiale e, per finire, la solita marchetta politica per i titolari di Aziende Agro-Turistico-Venatorie, che potranno liberamente cacciare dal 4 settembre le “specie di selvaggina stanziale autorizzate” (che non conoscono confini), mentre i cacciatori “normali” saranno confinati negli appostamenti, obbligatoriamente in tela".
L'associazione si rivolge poi direttamente all'assessore Fernanda Cecchini: "in un colpo solo - scrive - è riuscita a scontentare tutti (persino coloro che invocavano l’apertura unica al 18 settembre e l’hanno incensata) e ci dica, per favore, con quali Associazioni ha concordato e condiviso le sue scelte al ribasso, facendo pubblicamente e con onestà intellettuale nomi e sigle. Il timore di essere ricordata come “il primo Assessore ad essere impallinato al T.A.R. (parole Sue) l’ha condotta a ratificare un calendario venatorio che piace a pochi, ma che forse, politicamente, contano!!!".