Le scelte dell'Assessore Stival, così come avvenuto in altre regioni italiane, sono state messe in atto con il contributo dell'Ufficio Avifauna Migratoria Fidc, le indicazioni formulate secondo i KC della Direttiva Uccelli. A dirlo è una nota della Federcaccia Veneto, che interviene sul calendario venatorio con alcune precisazioni.
Durante tutta la gestione Donazzan, viene spiegato riguardo ai punti più criticati nel calendario di oggi, si aveva: “1) chiusura alla beccaccia il 31 dicembre; 2) pre apertura solo i; tortora,merlo e corvid 3) divieto di caccia alla moretta e al combattente per almeno 3 stagioni consecutive, tranne l’ultima del mandato in cui queste specie furono reinserite solo dopo la richiesta dell’Acma- FidC”.
“Il Calendario 2011-2012 predisposto dall’Assessore Stival invece – puntualizza Fidc Veneto – prevede: 1) chiusura alla beccaccia il 19 gennaio; 2) il colombaccio è cacciabile 2 giorni in pre apertura; 3) la moretta e il combattente sono regolarmente cacciabili”.
Grazie ai dati scientifici forniti, continua l'associazione a difesa del calendario e dell'operato dell'Assessore Stival, uscito indenne l'anno scorso dal ricorso al Tar degli animalisti - “è stato possibile consentire ai cacciatori del Veneto di poter cacciare 20 giorni in più la beccaccia e 2 giorni in più il colombaccio”.
Altro capitolo la questione turdidi: “grazie alla poca lungimiranza di chi ha preceduto Stival – scrive ancora Fidc Veneto - non sono oggi disponibili dati propri della Regione Veneto che attestino le date di inizio della migrazione pre-nuziale, in mancanza dei quali è necessario applicare i KC nazionali, che come è noto prevedono per cesena e tordo bottaccio la seconda decade di gennaio. La chiusura della caccia deve avvenire pertanto per le due specie al massimo entro il 20 gennaio”. Chiusura uniformata per il tordo sassello, visto quanto indicato dalla Guida Interpretativa rispetto alla possibile confusione durante l’esercizio venatorio, fra specie simili.
"Come FIdC - conclude la nota - con le Regioni lo stiamo facendo già per alcune specie, e siamo disponibili da subito a collaborare con tutto il mondo venatorio per unificare gli studi e le richieste. Il futuro della caccia passa sempre più attraverso l’approccio scientifico e ha bisogno di impegno concreto, non di parole o di inutili sproloqui".