Anche la
Libera Caccia umbra interviene sulla norma che prevede la “s
ospensione del prelievo della specie Beccaccia, se le termperature medie delle due giornate precedenti si mantengono
al di sotto dello zero termico”. In una lettera all'Assessore regionale Fernanda Cecchini, Anlc Umbria sottolinea “
l'assoluta incongruità della norma e la totale mancanza di eventuale programmazione per l'applicazione del nuovo divieto imposto, che sembra essere lasciato alla totale interpretazione soggettiva degli Organi preposti alla vigilanza e senza metodologie certe di rilevamento”.
“Nemmeno i criteri delle “Linee Guida dell’ISPRA per la redazione dei Calendari Venatori Italiani”, che abbiamo più volte contestato, dettano norme così restrittive e confuse (come il calendario umbro è riuscito invece a sancire), ma consigliano invece tali interventi specifici e straordinari nel caso in cui si verifichino “eventi atmosferici eccezionali”. Osserva l'associazione.
Senza contare che, aggiunge, “nel corso dell’inverno astronomico due giorni di temperature al di sotto dello 0 termico nella nostra Regione sono classificabili come eventi “normali” e non compromettono lo status della fauna selvatica, abituata a ben altre temperature nel Paleartico Occidentale”.
Anlc chiede all'Assessore un intervento per cancellare il divieto imposto, “al fine riportare ordine e serenità all’interno del mondo venatorio umbro già deluso per i contenuti del Calendario Venatorio recentemente approvato”.
La Libera Caccia, viste le ultime dichiarazioni dell'Assessore, precisa che non ha condiviso il testo presentato alle associazioni e di aver consegnato una proposta ben diversa da quella approvata.