L'assemblea costituente de
l movimento politico CRCA senza dubbio ha contribuito a far sentire che i cacciatori ci sono e che sono pronti a far sentire il loro peso. Per gli organizzatori hanno risposto all'appello
dalle 1500 alle 2000 persone, non solo cacciatori ma anche esponenti a vario titolo della civiltà rurale, accorsi per opporsi all'indifferenza della politica regionale e nazionale.
Al termine dei lavori, con i tanti rimasti fuori dalla sala della Camera di Commercio (che poteva ospitare solo 800 persone), si è generato una sorta di corteo non previsto, che ha fatto intervenire le forze dell'ordine per scongiurare problemi al traffico cittadino. “Non voleva essere una manifestazione – ha commentato su Brescia Oggi il Coordinatore del Movimento, Enzo Bosio - è solo che fisicamente siamo tanti - quindi abbiamo ritenuto di chiudere l'assise e uscire con tutti gli altri”.
A livello nazionale pesa un immobilismo generale sul tema caccia, ma soprattutto la deriva animalista all'interno del Pdl, il partito che nel proprio programma elettorale ha inserito la riforma della legge 157/92. I problemi sono anche locali. “Il governatore Formigoni – continua Bosio sul quotidiano - ci considera un popolo in via d'estinzione; nessun politico bresciano ha espresso dissenso contro la Brambilla; il sindaco Paroli non si è presentato ad inaugurare l'ultima edizione di Exa: un silenzio imbarazzante". Ancora nulla poi sul fronte deroghe, calendario venatorio e richiami vivi.
Sempre sul quotidiano bresciano si apprende che il movimento (che ha raggiunto 8.500 iscritti) si pone l'obiettivo di raggiungere le 20 mila adesioni entro l'anno. “Chiediamo di poter svolgere la nostra attività secondo parametri scientificamente sostenibili – ha continuato Bosio -, non è il nostro 1 o 2 per cento di prelievi a fare danno alla natura, è il sistema ambientale in genere che è al collasso, ma per altre cause”. Quanto alle intenzioni già annunciate di trasformare il movimento in vero e proprio partito, è ancora presto. Ma l'ultimatum è stato lanciato: “se dovesse persistere l'atteggiamento politico di indifferenza e contrarietà – è stato detto durante l'assemblea - il movimento diventerà un partito per meglio tutelare gli interessi degli iscritti”.