Singolare approccio quello dello
speciale di Tg2 Dossier andato in onda in replica domenica scorsa, dedicato alle armi nel nostro Paese. Senza nulla togliere all'impostazione generale del lungo servizio, che ha toccato
tutti gli aspetti legati alla produzione, alla detenzione e all'uso sportivo di armi in Italia, un settore che nel complesso dà lavoro a
45 mila persone, piazzandosi ai primi posti nell'export mondiale, quello che lascia perplessi è la seconda parte del pezzo, quasi esclusivamente dedicato alla caccia. Lunghi passaggi, con tanto di interviste all'esponente delle
Vittime della Caccia e al neo Presidente della Lipu (l'ancora Vice Presidente al tempo del montaggio del servizio,
Mamone Capria che ha parlato di “attività vetusta” invitando i cacciatori a rinunciare alla licenza di caccia e a sparare nei centri di Tiro a volo per 3 anni a spese della Lipu),
danno un'idea del tutto distorta e strumentale con le diverse interviste ai familiari di alcune vittime ed il racconto di alcuni tragici fatti arrivati all'attenzione dei media lo scorso anno.
Come il parroco ucciso lo scorso anno da un bracconiere o la guardia zoofila della Lipu (chiamata erroneamente guardia venatoria) di Genova, vittima, insieme ad suo collega, di uno squilibrato, che ferì anche la moglie e poi si tolse la vita. Nel servizio si dimentica di dire che l'omicida–suicida ha usato un'arma corta e non un fucile da caccia. Si parla poi di un uomo ucciso per errore da un cacciatore e di un altro ragazzo raggiunto da una fucilata perché scambiato per un ladro da un ottantenne che sparò dalla finestra. Eventi-limite, ormai datati, che ogni volta vengono riproposti tutti insieme. Con l'intervista alla titolare dell'Associazione Vittime della Caccia, l'ignaro spettatore sarà arrivato a pensare addirittura che ogni passeggiata nel bosco è un pericolo per la propria incolumità e che non si possa nemmeno stare tranquilli nelle proprie abitazioni (opinione della Casprini è che le distanze sono sistematicamente violate dai cacciatori).
Ma sono gli stessi dati del dipartimento Armi del Ministero dell'Interno, citati quasi alla fine del Dossier (che dura ben 48 minuti), a sconfessare le preoccupazioni enunciate nel servizio. L'Italia infatti si piazza al penultimo posto sia nel possesso di armi, solo 27 ogni 100, che per il numero delle vittime: 1,5 morti ogni 100 mila abitanti (contro le 11,3 vittime americane a fronte di 90 armi ogni 100 abitanti).
Facendo le opportune proporzioni ne esce che l'incidenza nazionale degli incidenti mortali per uso di armi da caccia, seppur ugualmente tragica, è minima. Su 840 morti annuali per arma da fuoco, stando alle cifre più pessimiste (quelle della Casprini che parlano di 31 morti nel 2009 per, come sottolinea il servizio del Tg2, “dinamiche varie di violenza” con armi da caccia), la stragrande maggioranza delle vittime per arma da fuoco non ha nulla a che fare con la caccia (senza contare che gli incidenti mortali a caccia sono in media una ventina l'anno e coinvolgono quasi esclusivamente gli stessi cacciatori). Non si capisce quindi come mai così poca attenzione viene data nel servizio alle possibili cause sulle morti per arma corta (810 all'anno). Tornando alle statistiche, conterà anche quello 0,4 morti ogni 100 mila abitanti in Inghilterra, dove il numero totale dei cacciatori è più alto che da noi e dove le norme sulla caccia in alcuni casi sono meno restrittive – ad esempio, non c'è limite d'età per contrarre la licenza di caccia - rispetto a quelle imposte ai nostri cacciatori?
Non è purtroppo la prima volta, ma in sostanza, certe preoccupazioni, fatte scorrere durante gran parte del servizio, soprattutto se collegate alla caccia, se si considerano soprattutto i dati riportati, appaiono del tutto immotivate, poiché se rapportate ad ogni altra attività umana (i morti sulle strade per esempio sono migliaia ogni anno) sono ascrivibili a un'assoluta, anche se tragica, normalità.
Armi ogni 100 abitanti
USA |
90 |
FINLANDIA |
56 |
SVIZZERA |
46 |
FRANCIA |
32 |
CANADA |
31 |
ITALIA |
27 |
GRAN BRETAGNA |
4 |
Morti per arma da fuoco ogni 100.000 abitanti
USA |
11,3 |
FINLANDIA |
4,5 |
SVIZZERA |
6,4 |
FRANCIA |
5 |
CANADA |
3.4 |
ITALIA |
1.5 |
GRAN BRETAGNA |
0.4 |