Riceviamo e pubblichiamo:
La settoriale regionale “Caccia al cinghiale” della Federcaccia Umbra aveva espresso, l'anno scorso, apprezzamento per il calendario venatorio 2010/2011 approvato dalla Giunta Regionale, per la parte riferita alla caccia al cinghiale (apertura al primo ottobre, battute di contenimento in presenza di danni nel mese di settembre). Tale scelta si è rivelata giusta anche alla luce della riduzione drastica dei danni alle colture, in particolare nei territori degli Atc 2 e 3, dovuta anche e soprattutto all'impegno delle squadre nella gestione della specie cinghiale.
Quest'anno l'Assessorato regionale ha cominciato con la “provocazione”, in calce alla bozza di calendario, dando disponibilità alla “cacciarella” (adesso capiamo anche il perché della proposta di modifica del regolamento fatta circolare da un'associazione venatoria umbra).
L'Assessorato regionale ha proseguito, contro il parere della maggioranza del mondo venatorio, ed in contrasto con quanto previsto dalla normativa nazionale, con la previsione dell'apertura al cinghiale, nelle forme consentite, il 18 settembre (giorno di apertura generale della caccia).
Vogliamo ribadire con forza la nostra contrarietà a tale soluzione, come abbiamo già avuto modo di rappresentare personalmente all'assessore Cecchini, principalmente per la sicurezza e l'incolumità dei cacciatori e degli altri fruitori del territorio. Non vogliamo dilungarci su quello che può accadere il giorno dell'apertura generale, quando sul territorio ci sono quasi tutti i cacciatori. Forse l'assessore, quando si è confrontata con i rappresentanti dei praticanti la caccia al cinghiale in forma organizzata, ha pensato di avere di fronte una “corporazione”. Niente di più sbagliato, perché vogliamo cogliere l'occasione per ribadire che la Uncc (Unione nazionale caccia al cinghiale) nasce all'interno di Federcaccia come momento di confronto e coordinamento di proposte e soluzioni, tra chi pratica la caccia al cinghiale - per sua natura invasiva - e chi le altre forme di caccia, in sintonia e non in contrapposizione. Direzione, quest'ultima, verso la quale va invece il calendario venatorio Umbro. Come già auspicato da Federcaccia Regionale, la Uncc si rivolge alle Province di Terni e Perugia, affinché dispongano, in base ai loro poteri – che la Regione ha cercato goffamente di limitare nel calendario –, che per motivi di sicurezza e di etica venatoria la caccia al cinghiale abbia inizio dal primo ottobre, con la possibilità di posticipare ulteriormente, consentendo così gli accordi con le Province limitrofe, già seriamente compromessi dalla preapertura al 4 settembre. Sembra infatti che Toscana, Lazio e Marche la prevedano per il primo settembre (primo giorno utile, come da legge nazionale).
L'apertura della caccia al cinghiale il 18 settembre non trova alcuna giustificazione perché, se si invoca il contenimento dei danni, per quel periodo sono già avvenuti sia sul girasole che sui vigneti ed è per questo che le squadre si rendono disponibili ai contenimenti fin dal mese di agosto. Non si può parlare di equilibrio dei prelievi fra le specie cacciabili, perché ciò genera invece, senza ombra di dubbio, squilibrio. Forse non siamo così preparati per capire le strategie dell'assessore regionale, ma nella nostra ingenuità vediamo solo un disegno che mina l'esistenza della caccia al cinghiale in forma organizzata, senza tener conto di tutto ciò che ne può conseguire agli effetti della gestione complessiva, del contenimento dei danni e della sicurezza innanzi tutto.
Perugia, 18 luglio 2011
Ufficio Stampa Federcaccia Umbra – Unione nazionale caccia al cinghiale