Al dibattito squisitamente filosofico dello scorso anno sui due fondatori del pensiero Wilderness: Leopold e Thoreu, rispetto alla vicinanza o meno alla caccia dei fondatori dell'ambientalismo (protagonisti il delegato veneto dell'Aiw, Massimo Zaratin e il filosofo Paolo Scroccaro, chi non ricorda i contenuti legga qui), si aggiungono ora le interessanti considerazioni di Franco Zunino, che a sostegno di quanto già osservato da Zaratin (la caccia è un elemento imprescindibile dalle vite e dal pensiero dei due pionieri dell'ambientalismo), rileva il continuo tentativo degli ambientalisti anticaccia di interpretare a proprio vantaggio il pensiero dei due grandi personaggi, addirittura alterando alcuni fatti storici.
La caccia nel pensiero di Leopold, che l'ha praticata per tutta la vita, come sostiene Zunino, è assolutamente coerente con la nuova etica del "pensare come una montagna", per cui Leopold viene ricordato universalmente come il più grande ambientalista di sempre. Zunino, che in Italia è il portavoce della filosofia Wilderness nata proprio con Leopold (fu lui a fondare la prima Area Wilderness americana), smaschera i continui tentativi di rimozione del Leopold cacciatore messa in atto con cattive traduzioni (anche del suo libro più celebre, Almanac) e articoli omissivi e mistificatori.
Stessa cosa, sottolinea Zunino, è sistematicamente accaduta con David Thoreu (Zunino ricorda che anni fa ottenne una rettifica sulla rivista Airone). Gli interi capitoli scomparsi solo nelle versioni italiane non lasciano dubbi sulla volontà di adattare e trasformare due tra le più importanti figure ambientaliste in chiave animalista e anticaccia. In realtà è proprio Leopold che introduce il concetto di gestione, per esempio tramite l'idea che i predatori fossero parti integranti e indossolubili dell'ecosistema, da non sterminare sistematicamente come accadeva all'epoca.
L'intero intervento di Zunino e il resto del dibattito, è pubblicato su questo sito