L'ufficio stampa dell'onorevole Sergio Berlato, fa sapere che l'Assessore alla Caccia della Provincia di Vicenza, Marcello Spigolon, ha inviato una lettera di protesta all'assessore regionale Stival per segnalare che nel calendario venatorio approvato non sono state tenute in considerazione alcune aspettative dei cacciatori vicentini legate alle tradizioni locali, come segnalato per altro dai Comitati direttivi dei Comprensori alpini provinciali.
Spigolon ricorda che la normativa vigente attribuisce alle province le competenze di definire le modalità di caccia nella Zona Faunistica delle Alpi e segnala in particolare il divieto di cacciare il capriolo maschio con l'ausilio del cane segugio ed utilizzando fucili ad anima liscia, modalità prevista dalla 157 (e permessa nello scorso calendario). Berlato fa presente che anche i comprensori alpini hanno scritto a Stival stigmatizzando l'imposizione, quantomai inopportuna, espressa nelle modalità di prelievo degli ungulati di vietare l'uso dell'arma ad anima liscia seppure caricata a palla asciutta e l'ausilio dei cani da seguita nella caccia agli ungulati poligastrici appartenenti alle specie Daino, Camoscio alpino, Capriolo, Cervo, Muflone”,
Le proteste della Zona Faunistica delle Alpi – fa presente Berlato – vanno a sommarsi a quelle già inoltrate in Regione da parte di Maria Cristina Caretta, presidente di turno del CAVV (Coordinamento delle Associazione Venatorie del Veneto) e alle critiche del Club del colombaccio. L'europarlamentare ribadisce “l'imposizione di penalizzazioni all’attività venatoria che non sono previste né dalla legge statale e neppure da quella regionale” e riporta la condanna per le scelte di Stival anche “delle associazioni ambientaliste propositive e non integraliste quali Associazione Italiana Wilderness, Fareambiente, Ambiente e/è vita, che con loro distinte missive hanno pesantemente criticato l’operato dell’Assessore regionale Stival”.