Con una lunga e circostanziata nota pubblicata sul sito della Regione Veneto, l'Assessore
Daniele Stival replica punto per punto alle critiche ricevute sul calendario venatorio, evidenziando, i
“toni inspiegabilmente aggressivi” utilizzati dai “leader di una delle associazioni venatorie venete”. Come già sottolineato alcuni giorni fa, sul ritardo dell’emanazione del calendario l'assessore precisa che i
l termine del 15 giugno non è perentorio e che “quest’anno si è dovuto affrontare, a livello nazionale, il recepimento di una discutibile norma statale (art.42 della legge comunitaria 2009) che impone i
cosiddetti Key Concepts voluti dalla Commissione Europea, che – sottolinea Stival - considero nient’altro che il frutto del fallimento dei nostri rappresentanti a livello europeo”. “Per quanto riguarda il peso dei pareri dell’Ispra – continua l'assessore - ricordo solo che nel tavolo Commissione Europea – Ministero – Regioni, il r
esponsabile della commissione europea in merito all’ISPRA si è così espresso: “Quello che scrive l’ISPRA per noi è vangelo!”. Il che significa che se non c’è supporto tecnico per discostarsi dai pareri ISPRA le delibere sono facilmente impugnabili”.
Nel merito del
calendario venatorio 2011/2012. "Riguardo alla
pre-apertura alla tortora dal 3 settembre anziché dall’1: di sicuro non è in due giorni che una specie lascia completamente un territorio! Peraltro dei due giorni “contestati” uno è venerdì, giorno di silenzio venatorio in cui comunque non si potrebbe cacciare. La pre-apertura viene tradizionalmente limitata da sempre alle giornate di sabato e domenica, per non arrecare eccessivo disturbo alle attività agricole ancora in pieno svolgimento, ed è quanto è stato fatto anche quest’anno; Riguardo alla
preapertura al colombaccio contro il parere ISPRA: il parere ISPRA suggerisce di non inserire il colombaccio in preapertura, ma non lo vieta espressamente. Peraltro dopo la preapertura il relativo prelievo viene sospeso per tutto il mese di settembre".
"Riguardo alla
chiusura del combattente al 31 ottobre - continua Stival - : trattasi di una specie per la quale l
’Istituto Nazionale chiede pressoché da sempre l’eliminazione dal calendario. In passato su questa specie il TAR del Veneto ha concentrato la sua attenzione. E’ specie di fatto cacciabile in pochissimi ambienti (è vietata la caccia nelle SIC e ZPS). Riguardo al
carniere per l’allodola ridotto a 10 capi al giorno a settembre: la limitazione di carniere - scrive l'assessore - è indicata nel documento ISPRA quale
misura precauzionale per poter continuare a mantenere cacciabile una specie diffusamente indicata come in declino, che altrimenti dovrebbe essere chiusa; rimane comunque invariato il carniere stagionale".
Riguardo alla chiusura per beccaccia, cesena, tordo bottaccio e tordo sassello al 19 gennaio: per quanto riguarda la beccaccia, quest’anno, per la prima volta in Veneto, potrà essere cacciata a gennaio, mentre in passato il periodo di caccia è sempre stato limitato fino al 31 dicembre. Quindi di fatto la novità di questo calendario è un'estensione del periodo di caccia, e non una limitazione come si vorrebbe far credere! Per quanto riguarda i Turdidi (Cesena, Tordo Bottaccio e Tordo sassello), le norme della legge comunitaria 2009 impongono purtroppo il rispetto dei periodi di inizio della migrazione pre-nuziale indicati nei cosiddetti Key-Concepts. Non adeguarsi a tale nuova disposizione esporrebbe il calendario venatorio all’impugnativa avanti al TAR, con il rischio di bloccare del tutto l’attività venatoria!", precisa l'assessore.
"Riguardo alla Pernice rossa cacciabile solo nelle Aziende agro-turistico venatorie, mentre fino all’anno anche nelle Aziende faunistico venatorie: Non è vero!! Nel calendario venatorio della regione Veneto è sempre stata cacciabile esclusivamente in azienda agro-turistico venatoria! - obietta Stival". Riguardo alle limitazioni alla selvaggina stanziale per province e per ATC: sono - scrive - sostanzialmente le stesse già introdotte dalla passata stagione venatoria, che rispecchiano le richieste delle Amministrazioni provinciali basate sulle proposte provenienti dalla larga maggioranza del mondo venatorio".
Sul posticipo a febbraio per i soli corvidi e colombaccio, ma non per gli anatidi: "tra gli anatidi - continua l'assessore Stival - solo per la specie Fischione il documento Key-Concepts prevede la possibilità teorica di un posticipo alla prima decade di febbraio, mentre per quasi tutte le altre prevederebbe addirittura la chiusura già dalla seconda decade di gennaio; allo stesso tempo l’ISPRA (e il buon senso) raccomanda di non differenziare le date di apertura e chiusura nell’ambito di gruppi omogenei di specie, pertanto è stata mantenuta la chiusura uniforme al 31 gennaio". Stival risponde anche sulla polemica riguardo alla caccia agli ungulati con il fucile a canna rigata ed esclusa la caccia con il segugio: la caccia agli ungulati con il segugio è una forma di caccia che provoca grave disturbo ed impatto sulle altre specie non oggetto di caccia, inoltre nei riguardi della specie oggetto della caccia (capriolo) non consente alcuna selezione del capo da prelevare in termini di classe di sesso ed età, provocando squilibrio nella popolazione. E’un tipo di caccia che peraltro non viene sostanzialmente più praticato nella nostra regione, come nella stragrande maggioranza delle altre regioni italiane. I cacciatori di ungulati sono cacciatori che conseguono un’abilitazione particolare e che già sono in possesso della carabina con ottica, per cui non dovranno affatto “cambiare” il fucile".
Riguardo al cinghiale: "le Linee guida per la gestione della specie Cinghiale in Veneto - scrive ancora - approvate l’anno scorso dalla Giunta regionale, definiscono il Cinghiale quale specie estranea al contesto faunistico regionale, la cui presenza è ovunque di notevole impatto e problematicità, che deve essere gestita con l’obiettivo di minimizzare e compensare i danni e gli impatti che provoca. Tale documento, così come il conseguente primo piano di gestione sperimentale venatoria della specie in limitati contesti territoriali della provincia di Verona, è stato pienamente condiviso ed approvato dall’ISPRA, che ha espresso in proposito parere totalmente favorevole. Anche questo, quindi, è un successo dell’attuale Giunta regionale. Ricordo peraltro che sono il primo e unico assessore regionale ad aver voluto convocare tutte le Associazioni venatorie per un confronto sul calendario venatorio".