Come anticipato dall'Onorevole Sergio Berlato anche l'associazione ambientalista Ambiente e/è Vita ha preso le distanze dal Calendario venatorio del Veneto inviando una lettera alla Giunta, al Presidente Zaia e ai consiglieri regionali. "La nostra associazione (regolarmente riconosciuta dal Ministero dell'Ambiente e operante in Veneto) - fa presente il Coordinatore veneto Roberto Basso - non è stata minimamente consultata prima dell'emanazione del calendario". "Riteniamo alquanto singolare - continua la nota in merito ai contenuti del testo approvato - che la Giunta regionale utilizzi a propria discrezionalità il parere dell'Ispra per giustificare le proprie scelte, prendendone le distanze o trincerandosene dietro a seconda delle convenienze".
L'associazione si dichiara contraria alla preapertura al colombaccio (3 e 4 settembre) visto che in quelle date "si manifestano molti casi di presenze di soggetti giovani ancora dipendenti dai genitori". Contrari anche alle disposizioni sulla stanziale in giornate fisse "scelta che concentra la pressione venatoria in pochi giorni" e alla previsione di cacciare gli ungulati solo con canna rigata dotata di ottica "dal momento che - spiega Basso - questi micidiali mezzi di caccia possono colpire, a diverse centinaia di metri, il selvatico mentre sta pascolando, senza lasciargli alcuna speranza di salvezza, tanto da trasformare l'attività venatoria in un puro e semplice tiro al bersaglio". Si esprime infine forte contrarietà a qualsiasi previsione che possa favorire l'immissione del cinghiale.
L'associazione ambientalista in caso di mancate modifiche al calendario come indicato, annuncia che sarà costretta ad impugnare il provvedimento presso le sedi competenti.