Sulla ventilata possibilità che la Provincia decida di
posticipare la data di apertura della caccia al cinghiale al 2 ottobre, ha subito preso posizione la
Coldiretti provinciale, ritenendo “un’eventuale decisione in questo senso estremamente penalizzante” sul fronte
danni al settore agricolo “in crescita esponenziale” ha dichiarato il Presidente provinciale Coldiretti, Paolo Calcagno su tutto il territorio savonese. Lo dimostrano le denunce, (223 da dall'inizio dell'anno, 160 da maggio). Il
controllo selettivo, dichiarano dall'associazione, in queste condizioni di proliferazione estrema “risulterebbe assulutamente
insufficiente ed inefficace e non capillare come la normale attività venatoria svolta dalle squadre ed in alcune zone della Provincia, soprattutto nell’entroterra”.
Una posizione fortemente criticata dall'Enpa di Savona, che ha osservato come “da vent’anni, malgrado stagioni di caccia sempre più lunghe e battute fuori calendario ormai giornaliere, con l’uccisione nel 2010 di quasi 15.000 ungulati, cinghiali e caprioli non diminuiscono”, concludendo che “il buon senso avrebbe dovuto far concludere che la caccia non è la soluzione del problema ma “il problema”. Per l'Enpa inoltre durante l'ultima settimana di settembre i boschi sono frequentati da escursionisti e cercatori di funghi e la presenza dei cinghialai rappresenta un pericolo.