L'Assessore regionale alla Caccia Elio D'Antrassi, ha convocato le associazioni venatorie in rivolta per comunicare loro la decisione di emendare il testo del ddl che modifica la legge regionale 33/97, stabilendo che la quota di territorio protetto deve essere computata a livello regionale e non provinciale.
Lo rende noto l'Associazione Siciliana Caccia e Natura, che ritiene questa misura non sufficiente rispetto alle richieste avanzate. “Tale modifica – riferisce l'associazione - consentirebbe di raggiungere la quota del 20%, secondo i calcoli degli uffici dell’Assessorato, predisponendo, di fatto, la chiusura integrale di tutte le SIC, le ZPS e le Isole Minori”.
“Se le condizioni o ricatto per illuderci di andare a caccia saranno solamente queste, l’Associazione Siciliana Caccia e Natura si opporrà con tutte le proprie forze. Ci auguriamo – conclude - che le altre sigle dell’associazionismo Venatorio isolano, abbiamo chiaro il tranello che da qualche tempo qualcuno vuole tenderci, in caso contrario, rimarremo da soli a difendere i sacrosanti diritti dei cacciatori”.
Dello stesso parere anche il Consiglio Siciliano della Caccia: “Vogliono a tutti i costi farci inghiottire il limite "minimo" del 20% del territorio da sottoporre a protezione calcolato su base regionale e non su base provinciale come avviene oggi. Noi del Consiglio Siciliano – concludono - ci opporremo con tutte le nostre forze a questa scelleratezza che di fatto comporterebbe la chiusura definitiva della caccia in SIC e ZPS. Noi siamo disposti a non andare a caccia e non venderci per un piatto di lenticchie”.