La stagione venatoria è iniziata da soltanto un mese eppure in provincia di Rovigo scarseggiano le lepri. La colpa di questo sconfortante fenomeno, secondo i tre presidenti delle Atc della provincia Luca Bernardelli (Atc Ro 1, Polesine Occidentale), Giovanni Borin (Atc Ro2, Polesine Centrale) e Lorenzo Carnacina (Atc Ro3, Delta del Po), è da imputare a diversi fattori e principalmente all'aumento delle volpi il cui numero sarebbe cresciuto a dismisura soprattutto dal 2006 a causa di una sentenza del Consiglio di Stato in accoglimento di un ricorso della Lac, che ne ha vietato l'uccisione ”la volpe non ha nessun antagonista, in Pianura Padana, perciò è necessario mettere in atto un piano di contenimento della specie". Un piano che secondo i presidenti degli ambiti territoriali di caccia che hanno fatto formale richiesta alla Provincia in questo senso, potrebbe essere affidato alle guardie forestali o ai vigili provinciali.
La carenza di questa specie è anche conseguenza dell'aumento di sterminati campi agricoli arati che tolgono terreno all'habitat naturale della lepre e i prodotti chimici che potrebbero aver causato un'insolita moria.
(il resto del carlino)