Enrico Cavina, esperto ed appassionato studioso della beccaccia, lancia una proposta: coinvolgere gli Atc per sostenere obbligatoriamente la ricerca - possibilmente in mano ad Ispra e Università - finalizzandola allo studio della migrazione della beccaccia e relative implicazioni di gestione del territorio nelle aree di transito e di svernamento nel nostro paese. Gli Atc - spiega Cavina - devono per definizione di legge basarsi su dati scientifici ottenuti da ricerche istituzionalmente valide e dare risposte ai cacciatori beccacciai che rivendicano una maggiore attenzione scientifica.
Per questo l'esperto del sito labeccacciascientifica.it invita gli enti competenti a sostenere il Progetto di Ricerca Nazionale (Ispra) "Ruolo dell'Italia nel sistema migratorio della beccaccia" curato da Arianna Aradis e Fernando Spina. "E' specifico per la Migrazione - spiega Cavina - ed è basato sull’allargamento delle aree di inanellamento e sulle più moderne tecniche di radio-tracking ambientale e satellitare , finalizzando lo studio alla gestione dei territori di sosta e svernamento in Italia. Gli Atc dovrebbero fare la propria parte per dare una maggiore incisività al progetto incrementando le risorse preventivate dall'Ispra. "
Chiediamo quindi - scrive lo studioso - che ogni ATC preveda ogni anno un contributo minimo di 3.000 Euro" per questo progetto che secondo Cavina nel giro di 2-4 anni "potrà darci tutte le migliori informazioni scientifiche per gestire il territorio di migrazione e svernamento , gestione che è “obbligatoriamente” a responsabilità degli ATC" .
Cavina invita tutti gli appassionati a sollecitare gli Atc, inviando un modulo di richiesta. (Clicca qui per scaricarlo)
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