Un documento inviato al governo perché
provveda a emanare a breve le direttive nazionali per la caccia in deroga e intervenga sull’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) per favorire l’approvazione dei provvedimenti regionali di caccia in deroga senza incomprensibili limitazioni. E ancora, affinché intervenga in sede comunitaria per accelerare
l’inserimento dello storno tra le specie cacciabili.
L’hanno siglato le
associazioni regionali degli agricoltori e del mondo venatorio (Confagricoltura, Coldiretti, Cia Emilia-Romagna, Anuu, Enalcaccia, Arcicaccia, Italcaccia, Fidc, Anlc)
insieme alla Regione Emilia-Romagna in seguito al parere negativo dell’Ispra alla delibera della Regione Emilia-Romagna - con cui si riproponeva la caccia con le stesse modalità degli ultimi due anni - e della richiesta dell’Unione europea alle Regioni di uniformarsi ai pareri dell’Ispra, pena sanzioni e tagli ai fondi comunitari.
Forti critiche sono state espresse dalle associazioni regionali firmatarie del documento nei confronti del governo – che non ha ancora emanato le direttive nazionali in materia di caccia in deroga – e dell’Ispra: da un lato l’Istituto ha documentato che lo storno in Italia può essere cacciabile, e al tempo stesso ha espresso parere negativo sulla proposta dell’Emilia-Romagna.
Tutti i firmatari del documento chiedono quindi al governo – nello specifico, al ministro delle Politiche agricole e al ministro dell’Ambiente – di
emanare a breve le direttive, di agire in sede comunitaria per inserire lo storno tra le specie cacciabili, di dare indicazioni chiare all’Ispra e di convocare urgentemente un incontro con tutte le Regioni e con le parti interessate per definire con chiarezza come svolgere la gestione della caccia in deroga allo storno per la stagione 2011 - 2012.
“Al momento – ha dichiarato l’assessore regionale Tiberio Rabboni – l’unico provvedimento che ci è consentito è la delibera sulla caccia allo storno in deroga, che ci apprestiamo ad adottare come giunta, così come l’Ispra ci ha imposto di formulare. E dunque con forti limitazioni. Limitazioni che susciteranno indubbiamente scontento tra le associazioni degli agricoltori e del mondo venatorio. Ci attendiamo – prosegue l’assessore – che le richieste al governo da parte delle associazioni regionali vengano accolte; in questo caso integreremo il nostro provvedimento, ripristinando le modalità di caccia degli ultimi due anni. Nel frattempo – conclude Rabboni – sollecitiamo le altre Regioni italiane, i parlamentari della Commissione Agricoltura di Camera e Senato, nonché l’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, a sostenere le richieste contenute nel documento siglato”.