L'Arcicaccia apprezza il lavoro svolto e le conclusioni alle quali è approdata la Commissione Agricoltura al termine dell'indagine conoscitiva sui danni della fauna selvatica, anche grazie - sostiene l'associazione - al sostegno e al contributo di competenze ed esperienze fornito dai diversi portatori di interesse.
Ora per l'Arcicaccia occorre proseguire sulla strada della concertazione per "definire norme condivise che abbiano come premessa la tutela dell'agricoltura e della biodiversità in un quadro di afforzamento della legislazione italiana. E' nella gestione faunistica e nel governo del territorio - si legge in una nota dell'associazione - con il concorso attivo dei cacciatori, che si possono trovare, come l'esperienza ci insegna, le migliori soluzioni al problema unitamente all'esigenza di stabilire un raccordo più stretto tra i territori a caccia programmata e le aree protette".
"In questo quadro - continua la nota stampa - sarebbe sbagliato porre sullo stesso piano la soluzione di problematiche inerenti l'eccessiva presenza degli ungulati o di altre specie con quella dei lupi, i cui danni il più delle volte sono da assegnare a ibridi e cani 'sselvatici'. Ora occorre procedere senza indugi. Per farlo è necessario che venga ritirato al Senato il disegno di legge Orsi di modifica della Legge 157, peraltro ormai insabbiato da mesi e foriero di disastri culturali per la caccia, liberando così il campo alla calendarizzazione dei disegni di legge sui danni da fauna selvatica".