Dopo un lungo dibattito, l'Assemblea regionale siciliana ha approvato il
disegno di legge che modifica le norme regionali sulla caccia (legge 33 del 1997) con 40 voti favorevoli, 16 contrari e 2 astenuti. Il testo, che ha subito diverse modifiche rispetto alla versione uscita dalla Commissione a seguito di alcuni
emendamenti governativi, che hanno destato momenti di tensione in aula, superati per quattro volte dalla maggioranza con un risicato voto segreto. Sotto accusa in particolare l'emendamento che ha permesso di destinare a protezione una
quota del 20% minimo di territorio, “calcolata esclusivamente sul territorio agro-silvo-pastorale regionale, fermo restando il divieto di caccia nei territori in cui sia comunque vietata l’attività venatoria”. Viene meno invece il
tetto massimo del 30% per le zone protette, previsto dal precedente testo che prevedeva il calcolo della percentuale su base provinciale. Altro emendamento molto contestato è quello che ha
eliminato il limite di due mandati per i componenti della commissione di abilitazione all'esercizio venatorio, anche questo molto osteggiato dal Pdl.
Soddisfatto il Presidente Raffaele Lombardo. "Se quest'anno avrò il tempo di dedicarmi a una battuta di caccia – ha dichiarato - lo farò consapevole che con la nuova legge approvata oggi si tutela ancor di più la fauna e si rispetta l'ambiente". "L'ottimo lavoro di D'Antrassi e del parlamento - continua - va nella direzione giusta. Vengono introdotte soglie di protezione omogenee sul territorio e si delega alle organizzazioni del territorio la temporalità del calendario venatorio". Per Antonello Cracolici, presidente del gruppo Pd, il testo approvato è equilibrato e “coniuga la necessità di tutela dell’ambiente e del territorio alle esigenze dei cacciatori”. “Questa legge – ha aggiunto - permette, in via transitoria, l'entrata in vigore del Piano faunistico regionale che è attualmente in corso di pubblicazione: in questo modo si evitano vuoti che si sarebbero rivelati problematici, e si permette la regolare attività faunistica in Sicilia”.
Critico invece Salvino Caputo, parlamentare del Pdl, firmatario e relatore del disegno di legge, il quale parla di un provvedimento, che "non serve ne' ai cacciatori, ne' agli ambientalisti, né ai sindaci, che chiedevano norme per limitare la proliferazione di animali che stanno devastando i territori. Serve solo al Governo che ha dimostrato di essere contro la caccia in Sicilia. La cosa che piu' stupisce e' il comportamento dell'assessore D'Antrassi che in commissione esprime parere favorevole e in Aula presenta emendamenti soppressivi. E' chiaro - conclude il deputato del Pdl - che questo governo e' totalmente allo sbando".