“Non mi piace la superficialità con cui si è voluta attribuire a particolari specie selvatiche tutti i mali per la nostra produzione agricola e zootecnica, addirittura tirando in ballo il lupo che è un animale in via di estinzione”. Così la deputata Fiorella Ceccacci Rubino, membro del Gruppo parlamentare Diritti degli animali del Pdl, commenta gli esiti della conferenza stampa sul tema dei danni della fauna selvatica, tenuta due giorni fa dalla Commissione Agricoltura.
Facendo eco a quanto espresso durante i lavori dal Presidente della Lipu, la Ceccacci Rubino ha puntato il dito contro le immissioni di nuovi capi di selvaggina a scopo venatorio. “Una soluzione definitiva a questo problema ci sarebbe – chiude l’On. Ceccacci dopo aver proposto lo stop alle immissioni di nuove specie e agevolazioni per la modernizzazione degli allevamenti – ed è quella di vietare la caccia in Italia ma questo sarebbe chiedere troppo ad un paese come il nostro".
Certamente un margine di miglioramento sulla qualità e la quantità dei ripopolamenti, nonchè sulla necessità di monitorare in maniera più serrata gli equilibri ambientali, c'è ed è inutile negarlo. Di qui ad attribuire alla caccia, che è l'unico vero strumento di gestione (a cui il mondo agricolo e quello istituzionale si rivolgono quasi quotidianamente per limitare i danni alle coltivazioni), la responsabilità di una proliferazione incontrollata che ha il suo fulcro proprio nelle aree protette non sottoposte alla caccia di selezione (con danni a volte gravi anche per le altre specie), ci sembra davvero troppo. Vorremmo sentire qualche parola di indignazione anche contro il consumo del suolo, che negli ultimi anni ha costretto la fauna in territori sempre più ristretti.