In una lettera inviata al direttore dell'Ispra il vicepresidente della Regione Marche ed assessore regionale alla Caccia, Paolo Petrini, ha chiesto l'ampiamento del numero dei comuni in cui è consentito il prelievo dello storno, "anche in considerazione delle tradizioni di caccia presenti nel territorio e disciplinate dalla direttiva europea sulla cosiddetta ''piccola quantita'''.
L'assessore ha precisato ''la direttiva della Presidenza del Consiglio dei Ministri dello scorso 8 luglio, individua l'Istituto superiore ricerca e tutela ambientale come unico soggetto tecnico scientifico riconosciuto in materia di caccia di specie in deroga. La delibera di Giunta recentemente sullo storno ha quindi dovuto recepire le indicazioni dell'Istituto in materia. Ne e' scaturito un provvedimento restrittivo e limitante, che espone il settore agricolo a danni ingenti e gli enti locali a difficili impegni di bilancio per fare fronte alla liquidazione dei danni subiti''. Petrini ha ribadito ''ho anche rappresentato al direttore la necessita' di prevedere il solo divieto dell'utilizzo di richiami vivi, per rendere piu' efficace l'azione di controllo della popolazione e prevenire i danni. L'auspicio e' che l'Istituto accolga le nostre richieste e consenta di allentare gli attuali vincoli molto stringenti''.
A questa iniziativa si aggiunge quella dell'Assemblea legislativa regionale. Nei prossimi giorni, una delegazione composta dal presidente della terza commissione consiliare permanente, Fabio Badiali, dalla consigliera della medesima commissione, Elisabetta Foschi, dal capogruppo del Pd, Mirco Ricci, da tecnici regionali e dell'Osservatorio faunistico regionale, si rechera' a Ozzano dell'Emilia, in provincia di Bologna, dove ha sede l'Ispra, per sensibilizzare ulteriormente l'Istituto sugli aspetti rappresentati nella nota inviata.