E' scoppiato un caso attorno alla cena a base di "gianchetti", ovvero i bianchetti, in Liguria sottoposti a divieto di pesca come deciso dall'UE, proposta all'interno dello stabilimento balneare Bau Bau Village di Albissola, e pubblicizzata sulla lavagna all'ingresso. E' la Lega Nord ad accorgersi del grossolano scivolone commesso dai gestori di un luogo storico per le battaglie animaliste locali e frequentato spesso dal Ministro Brambilla.
E così Francesco Bruzzone, capogruppo della Lega Nord, (anche se ha negato la correlazione tra i due fatti) ieri ha presentato un'interrogazione in regione per sapere "se esistano motivi o condizioni particolari, quali deroghe, licenze specifiche o altro, che consentano ad esercizi commerciali liguri di fare uso e vendita pubblica dei bianchetti". Dallo stabilimento i gestori cadono dalle nuvole, visto che – dicono - il bar che ha proposto la cena è dato in gestione a terzi. Elisabetta Dall'Orto del Bau Bau Village e nota animalista dell'Enpa, dice di non essersi accorta dell'accaduto (ha letto "gamberetti" al posto di "gianchetti") e ne fa una questione del tutto politica. "Ci attaccano - dichiara al Secolo XIX perchè siamo i difensori degli animali mentre chi ci attacca gli animali non solo li uccide nel periodo di caccia ma anche in tenute provate dove può cacciare tutto l'anno".
Per Bruzzone rimane grave che sia un locale dove storicamente vengono condotte campagne animaliste esasperate a proporre una serata a base di bianchetti, in questo periodo – dice - significa proporre pesci frutto di azioni di bracconaggio. Singolare poi, ha spiegato, che il ministro Brambilla "vada nei bagni dove si pratica o bracconaggio sui pesci o si propone pesce come nostrano ma che non lo è".
Il rappresentante leghista ora si dice disposto ad un incontro con il massimo rappresentante del dicastero del Turismo “per riflettere insieme su questo argomento e, nello specifico, sull’opportunità di agire congiuntamente presso le istituzioni competenti per rimuovere il divieto della pesca del bianchetto e, magari – conclude il consigliere Bruzzone – cogliere questa occasione per attivare nuove iniziative che agevolino il prelievo venatorio di storni e fringuelli. Sempre in un’ottica di massima collaborazione”.