La Giunta Regionale, su proposta dell'assessore alla Caccia, Mauro Febbo, ha approvato il calendario venatorio 2011-2012. La stagione avrà inizio il 18 settembre prossimo e terminerà il 31 gennaio 2012 con possibilità di proroga fino al 9 febbraio dopo richiesta delle Province.
Si inizia il 21 agosto con l'addestramento cani per poi partire con la preapertura nei giorni 3, 4, 10, 11 settembre per cornacchia, gazza, merlo e tortora; a seguire le altre specie.
"L'attività venatoria - sottolinea l'assessore Mauro Febbo - condotta con prudenza e rispetto delle regole, degli agricoltori e delle loro colture trova anche per la stagione 2011-2012 puntuale disciplina nel calendario approvato, soprattutto tenendo conto delle aree Parco, Sic e Riserve naturali. Il calendario contiene le prescrizioni dettate dal VIA (Valutazione di Impatto Ambientale), in particolare per quanto riguarda la tutela dell'Orso marsicano e l'attenzione ad alcune specie migratrici, escluse dall'attività venatoria in considerazione del loro attuale stato di sofferenza".
"Questo calendario - spiega ancora l'assessore Febbo - è fedele al lavoro svolto nel Tavolo Caccia Nazionale costituito, su mandato di Vasco Errani, Presidente della Conferenza delle Regioni, dai rappresentanti delle Regioni e delle Associazioni portatori di interessi. La Regione Abruzzo inoltre ha recepito le indicazioni fornite dall'ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), rispetto alle quali sono state introdotte alcune modifiche, non sostanziali, ampiamente motivate e rispondenti alle disposizioni dettate dalla Comunità Europea, formulate nel documento Key concepts adottato ufficialmente dalla Commissione europea nel 2001.
Il calendario Venatorio approvato è anche un primo passo del nuovo percorso intrapreso dall'ssessorato alla Caccia per una corretta gestione della fauna. Gran parte delle energie - conclude Mauro Febbo - nel futuro saranno concentrate per l'attivazione dell'Osservatorio Faunistico Regionale, anche alla luce della recente riforma inerente l'Arssa. Infatti solo con una gestione tecnico-scientifica della fauna, oltre che con il coinvolgimento di tutte le parti interessate, è possibile raggiungere obiettivi al pari dei Paesi all'avanguardia nel settore, nei quali la caccia si inserisce come elemento di governance ambientale e di conservazione dell'equilibrio faunistico".