“Non possiamo che esprimere sorpresa e netta contrarietà per la delibera della Provincia di Arezzo sul
calendario della stagione venatoria 2011-2012, che introduce disposizioni penalizzanti per la caccia nei tempi, nelle modalità e nelle specie:
data di apertura posticipata al 1 ottobre per allodola, bottaccio, sassello, cesena, beccaccia;
chiusura anticipata al 15 gennaio per la beccaccia e all’8 dicembre per la femmina di fagiano; divieto di uso di pallini di piombo in tutti gli appostamenti per palmipedi e trampolieri, anche al di fuori delle ZPS; divieto di caccia a marzaiola e combattente. Tutto ciò senza alcuna motivazione tecnica e scientifica”.
Così Federcaccia Toscana a commento delle disposizioni approvate in provincia, che secondo l'associazione “risultano in palese contrasto con la normativa regionale sul Calendario venatorio che oltretutto non prevede, fra le competenze delle Province, la possibilità di intervenire su questi aspetti”.
“Federcaccia Toscana – si legge nella nota - si è impegnata con tutte le sue forze, nei mesi trascorsi, per scongiurare il tentativo - compiuto in sede di conferenza Stato-Regioni sulla scorta di un inaccettabile documento dell’Ispra sostenuto dallo schieramento ambientalista anticaccia - di imporre riduzioni drastiche di specie e tempi per la prossima stagione”. “Il nostro impegno – continua Fidc Toscana -, grazie anche all’apporto decisivo della Regione Toscana e di altre Regioni, ha avuto successo ed abbiamo respinto l’attacco: la Toscana ha confermato il calendario venatorio vigente per legge dal 2010, sottolineandone la corrispondenza alle normative nazionali e comunitarie”.
Per l'associazione la delibera della Provincia di Arezzo – a cui manda l'invito ad una pronta revisione di quanto approvato - si pone del tutto al di fuori di questo contesto, sconfessando il grande valore di un risultato importante, indebolendo il fronte toscano nel quale viceversa ci sono le condizioni culturali e politiche per promuovere una giusta ed organica revisione della 157/92.