"Il Mondo Venatorio Pugliese trova inspiegabile ed inaccettabile il Calendario Venatorio 2011/2012 voluto dall’Assessore Stefano e fatto approvare per sua esclusiva volontà dalla Giunta Regionale". Così i presidenti regionali delle associazioni venatorie (Anlc, Fidc, Cpa, Enalcaccia, Anuu, Arcicaccia, Italcaccia) in una lettera rivolta agli amministratori regionali. L'assessore - spiegano - ha ridotto ulteriormente i tempi di prelievo ai turdidi, alla beccaccia (15 gennaio) e agli acquatici (18 gennaio).
I rappresentanti dei cacciatori fanno notare che il calendario approvato è la prima bozza presentata dall'Assessore, senza alcuna modifica rispetto alle richieste delle province e delle associazioni venatorie e senza il necessario parere del Comitato Tecnico, a cui non è stata sottoposta tutta la documentazione. “Non poteva essere diversamente – commentano le associazioni - vista la volontà dell’Assessore di volersi ostinatamente attenere ai risultati del Tavolo Tecnico-Politico delle Regioni (con risultati più Politici che Tecnici) della caccia tenutosi a Roma e dallo stesso, si presume, presieduto e che oltre tutto tali risultati non sono stati mai condivisi ne tanto meno firmati, anzi addirittura smentiti dalla maggior parte delle Associazioni Venatorie”. Non si può immaginare – sottolineano le associazioni -che idee balzate da un tavolo di concertazione e riportate in un testo per giunta non sottoscritto dai partecipanti al tavolo possa sostituire una legge statale – speciale.
Le associazioni sottolineano che il parere dell'Istituto è stato negativo sulla bozza redatta dall'assessore Stefano nel rispetto del Tavolo di Roma e sostengono che pertanto il calendario approvato può essere oggetto di ricorso. “Appare evidente,quindi –ribadiscono - che questo calendario venatorio non è stato emanato nel rispetto delle vere leggi vigenti. Rimane per esempio inspiegabile che non siano state concesse le giornate di preapertura come richiesto e che i periodi di caccia siano stati determinati in domeniche anziché in decadi come previsto dall'unico documento scientifico “Key Contecpts” con l’opportunità di tutti gli stati membri di usufruire di una decade di sovrapposizione alle date previste così come sancito dalla “Guida alla disciplina della caccia nell’ambito della direttiva 79/409 CEE”.
Le associazioni chiedono la modifica del calendario nei termini sanciti dalla Legge 157/92 o in subordine del documento tecnico scientifico Key Concepts, così da allineare lo stesso Calendario a quello di altre Regioni, anche limitrofe, (vedasi Sardegna-Umbria-Lazio-Calabria-Basilicata ecc.)che chiudono la caccia ad alcune specie certamente non il 15 gennaio come in Puglia. In caso contrario annunciano il ritiro dei propri rappresentanti dagli Organismi Istituzionali Regionali e Provinciali.