L'aumento dell'iscrizione all'Atc 3 ternano ha causato diverse tensioni tra i cacciatori, causando una levata di scudi anche da parte di alcune associazioni venatorie locali. Ora Provincia e Atc hanno deciso di sciogliere il silezio e di spiegare ai cacciatori dove finiranno quei soldi. L’assessore provinciale alle Attività venatorie Filippo Beco ha parlato di un progetto faunistico-venatorio volto a produrre selvaggina di qualità e di aumentare la tutela ambientale del territorio.
Si tratta dello stesso progetto avviato due anni fa, il cui programma prevede, attraverso il coinvolgimento dei cacciatori, il recupero di Zrc Zrv e creare un sistema virtuoso che porti risultati positivi per tutti. "Sotto questo profilo - recita una nota della Provincia - risulta molto importante l’attività dicontenimento dei danni alle colture agricole i cui risarcimenti dal 2009 ad oggi sono passati da 800.000 a 150.000 euro”.
“Le somme che verranno introitate – ha spiegato Beco - serviranno per sostenere il progetto. Le polemiche strumentali, il populismo e la demagogia cui abbiamo assistito recentemente - ha sottolineato l'assessore - non fanno parte di questa amministrazione provinciale e non sono patrimonio del sottoscritto. Ciò che occorre è invece una sempre più ampia partecipazione e un vero senso di responsabilità per affrontare i problemi nel modo giusto e dare risposte concrete ai cacciatori e agli agricoltori”.
Secondo la nota diffusa dalla Provincia, il presidente dell’Atc n. 3 Giovanni Eroli ha sottolineato la compattezza dell’Atc, della Provincia e delle associazioni venatorie ed agricole ed ha spiegato nello specifico i contenuti del progetto faunistico-venatorio che punta ad avere una filiera completa della produzione di selvaggina, ridando funzione al Centro di produzione di San Vito, ripristinando le strutture faunistiche all’interno delle Zrc o realizzandone di nuove ove occorre. Il progetto prevede poi la modifica delle modalità di ripopolamento di fagiani e starne non più con il rilascio di piccoli gruppi, ma concentrando le specie all’interno di apposite Zrv (Zone di rispetto venatorio) con quantità considerevoli di animali disseminate sul territorio e con accordi con gli agricoltori per le colture a perdere. Il programma prevede inoltre il proseguimento delle azioni per il contenimento dei danni alle colture agricole, l’incentivazione del volontariato con l’adozione di un regolamento che preveda l’esenzione dal pagamento della quota di iscrizione per coloro che si adoperano alla realizzazione del progetto e l’ìmplementazione della vigilanza venatoria. Alla conferenza stampa erano presenti le associazioni venatorie, agricole e ambientaliste.