La sottoscrizione degli accordi sulla mobilità venatoria tra Umbria e Lazio è più pericolosa rispetto agli anni passati. A dirlo è Giuseppe Pilli, Presidente dell'associazione Tuscia Sud, che mette in guardia l'assessore regionale Birindelli rispetto alla pressione venatoria negli Atc Viterbesi che potrebbe essere consistente il primo settembre (vista la mancata pre apertura umbra) e il 4, visto che la provincia di Terni non ha previsto deroghe per i cacciatori che hanno richiesto la residenza venatoria nel Lazio.
“Nell’accordo tra Lazio e Umbria – scrive Pilli - si premette di dover tener conto delle difformità dei calendari e poi si consente l’ingresso alla prima giornata utile del nostro calendario. Nell’accordo con la regione Toscana si accetta il fatto che i cacciatori che richiedono la residenza venatoria, magari in un Atc di Latina, possano poi andare per 20 giornate a caccia della migratoria in ogni Atc del Lazio (quelli di Viterbo sono da sempre i più appetibili). Dallo scorso anno – conclude - nel Lazio è possibile cacciare da appostamento fino al 10 febbraio, stando così le cose ciò sarà possibile per tutti anche per i fuori regione”.