Riceviamo e Pubblichiamo
Non esiste nessuna guerra tra cacciatori ma servono norme più chiare alle quali tutti si devono attenere.
Scende in campo la Presidente dell’Associazione Cacciatori Veneti-CONFAVI che espone la posizione dell’Associazione sul problema appostamenti per l’attività venatoria.
Riteniamo comprensibile il malessere che regna tra i praticanti l’attività venatoria per il fatto di non aver una normativa chiara di riferimento che possa rendere compatibili le varie forme di caccia con il rispetto, laddove necessario, delle norme urbanistiche esistenti.
La legge statale 157/92 affida alle regioni il compito di normare la materia, cosa che la Regione Veneto ha fatto con l’art. 20 della legge regionale 50/93.
Nel ricordare che la Provincia rilascia l’autorizzazione per gli appostamenti fissi nel rispetto di quanto previsto dal comma 2 dell’art. 20 della l.r. 50/93 e cioè dopo che il titolare dell’appostamento ha presentato alla provincia stessa la planimetria su scala 1:25.000 del luogo dove si intende allestire l’appostamento, unitamente al consenso scritto del proprietario o conduttore del fondo, ricordando altresì che la legge statale 157/92 non annovera le torrette per la caccia ai colombacci come appostamenti fissi ai sensi della scelta di caccia in via esclusiva, così come previsto all’art. 12 comma 5 della sopracitata legge statale, serve una norma regionale che classifichi le torrette e che ne disciplini l’edificazione, stabilendo altresì gli eventuali adempimenti di natura urbanistica.
In tal senso la nostra Associazione si è già mossa verso la Regione perché venga chiarita la questione con l’emanazione di un apposito provvedimento di natura legislativa che ponga fine all’incertezza normativa e che permetta a tutti i cacciatori di esercitare la loro attività nel pieno rispetto delle norme che regolamentano l’attività venatoria tenendo conto, laddove necessario, anche di quelle di natura urbanistica.
Spiace dover richiedere ulteriori provvedimenti normativi ma, come spesso avviene, le esagerazioni di qualche singolo soggetto che ha pensato di costruirsi una villetta venatoria in mezzo al bosco ( magari in cima ad una pianta in modo tale che la sua stupidità si possa vedere da lontano), ha scatenato un’offensiva da parte degli anticaccia che sta per coinvolgere, non solo gli stupidi, ma anche tutte le persone sensate che hanno sempre costruito i loro appostamenti nei limiti della decenza e senza dimenticare le più elementari norme di buon senso e di gusto estetico.
Maria Cristina Caretta
Presidente Associazione Cacciatori Veneti-CONFAVI