In una lettera all'assessore delle Marche alla Caccia Paolo Petrini, Caccia Ambiente sottolinea "l'illogicità" delle argomentazioni animaliste in merito alla richiesta di posticipare l'apertura della caccia a causa della siccità, avanzata dalla Lac regionale. "Partendo da preconcetti ideologici - scrivono da Caccia Ambiente - cercano di distorcere la realtà per ricondula ai loro fini.
Quantomeno una simile argomentazione, si legge nella nota, "dovrebbe essere supportata da dati e analisi concrete, eseguite nel territorio e non dapresunti pareri generici. Basterebbe - continua - far presente che le specie interessate a tale aperturavenatoria si dividono in migratrici e stanziali. I migratori oggetto del prelievo -spiega - sonoso stanzialmente tortora e quaglia. La tortora, come confermato dai riscontri oggettividella preapertura, alla data odierna non è più presente nella regione, mentre la quagliasta completando la sua migrazione e qualora non vi fossero condizioni locali favorevoli,questo implicherebbe un suo pronto abbandono del territorio".
"Per quanto riguarda gli ambienti palustri - si legge ancora nella lettera - forse la Lac ignora che tali zone aperte all’attività venatoria nella regione Marche sono praticamente inesistenti. Relativamente alla selvaggina stanziale, fagiani elepri, in sostanza, l’eventuale siccità comporterebbe una loro presenza in zone più umideed impervie, boscate e con fitta vegetazione coprente che renderebbe più arduo il loro scovo. Qualora prevalga una ideologia punitiva rispetto alla realtà e ai diritti dei cittadini cacciatori - conclude - , il nostro partito è fin da ora pronto ad agire in tutte le sedi opportune".
(13/09/2011)
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