Per l'
Arcicaccia Toscana sono maturi i tempi per
riaffermare la caccia in una dimensione nuova e svincolata dal dannoso scontro ideologico e consumistico. Queste ed altre le considerazioni contenute nel documento uscito dall'ultimo
congresso regionale dell'associazione venatoria toscana, tenutosi sabato 10 settembre a Castagneto Carducci (LI).
“La caccia – si dice nel documento – ha bisogno di riscoprire le proprie ragioni profonde, culturali prima ancora che organizzative”. Per questo si propone, attraverso una riforma statuaria dell'associazione, un nuovo modello per favorire l'unità dei cacciatori, incentrato sulla difesa del territorio e sulla gestione faunistica, ma soprattutto sulla promozione di una nuova figura di cacciatore, legittimato agli occhi della società dal suo ruolo di gestore dell'ambiente.
Necessario quindi è per l'Arcicaccia Toscana aprire da subito il confronto con gli altri portatori di interesse, a tutti i livelli. “In assenza di una piattaforma credibile di contenuti sulla quale costruire solide alleanze nessun processo di revisione legislativa può essere avviato”. Nell'auspicato coordinamento interassociativo che, a partire dalla Toscana, possa dare vita ad un movimento unitario del mondo venatorio, l'Arcicaccia non nasconde che “nessuna via di uscita credibile potrebbe essere messa in campo da soli e senza una scelta di fondo da parte della maggiore associazione venatoria italiana”. A questo proposito, Massimo Logi, presidente regionale uscente, ha richiamato la necessità che la Federcaccia abbandoni indugi e posizioni ondivaghe per costruire un nuovo polo di riferimento per i cacciatori italiani".
L'esempio della Toscana e della sua Legge Regionale sulla caccia torna al centro del dibattito. "Un positivo risultato politico - secondo Logi - che ha saputo coniugare cambiamento normativo e condivisione anche se non è ancora riuscito ad imporsi come modello di riferimento per mutare le coordinate di fondo della politica venatoria a livello nazionale”.
L'assemblea ha eletto a nuovo presidente Fabio Lupi. “Ringrazio per la fiducia accordata – ha dichiarato il neo Presidente -; il compito che ci aspetta è gravoso ed al tempo stesso stimolante. Sono convinto di poter contare su una associazione motivata e coesa, radicata sul territorio, e che collega da sempre la specificità delle sue attività ai temi più generali del Paese. Un ringraziamento particolare va a Massimo Logi, al quale mi lega una stima ed un affetto profondo. La sua umanità e la sua capacità professionale rimarranno a disposizione della nostra associazione per lungo tempo ancora”.
(13/09/2011)
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