Riceviamo e pubblichiamo:
Qualcuno si ricorda della storia dei polli di Renzo che si beccavano mentre venivano portati al macello?
Lo spettacolo che da troppo tempo offrono i cacciatori italiani è purtroppo questo. Divisi da un'appartenenza associativa, divisi da una simpatia politica per un partito tradizionale, divisi da una diversa forma di caccia, divisi anche quando decidono di mettersi in proprio per dare vita ad una propria rappresentanza politica.
Il mondo venatorio italiano spreca il 90% delle proprie energie a fare la guerra a se stesso mentre, nonostante molti si stiano rendendo conto che stiamo precipitando tutti nel baratro, ognuno spera che a morire per primo sia il proprio avversario interno.
Abbiamo perso le speranze di vedere i cacciatori italiani che si uniscono spontaneamente sotto un'unica bandiera. Proviamo almeno a farli convergere per realizzare un progetto comune.
Ma questa e' solo la prima tappa perchè il nostro obiettivo è quello di unire le forze di tutti i portatori della Cultura rurale. In questi mesi abbiamo abituato a lavorare insieme, pur nel rispetto delle diverse specificità, categorie di cittadini che fino a poco tempo fa si guardavano in cagnesco o, nella migliore delle ipotesi, con grande diffidenza.
Nel Coordinamento per la difesa e la promozione della Cultura rurale abbiamo deciso, sin dalla sua costituzione, di privilegiare ciò che ci unisce, pur consapevoli delle molte cose che ci possono dividere. E' cosi che abbiamo imparato a conoscerci meglio ed a rispettarci di più. Nel Coordinamento nessuno ha preteso che qualcun altro rinnegasse la propria appartenenza o la propria identità o si sentisse costretto ad andare ad abitare, da ospite, a casa di qualcun altro.
Il Coordinamento per la difesa e la promozione della cultura rurale e' diventata la casa comune di molti portatori della Cultura rurale, speriamo lo diventi di tutti.
Se siamo riusciti a mettere insieme agricoltori, pescatori, allevatori, cacciatori, cercatori di funghi e di frutti spontanei, operatori economici, rappresentanti del mondo dell'editoria, ambientalisti propositivi e non integralisti, ecc...volete che non possiamo provare a mettere insieme coloro che aspirano a rappresentare nelle istituzioni i portatori della Cultura rurale?
La passione e la Cultura che ci uniscono, impongono a tutti noi di fare un tentativo per verificare la possibilità di privilegiare il bene comune ai sia pure legittimi interessi personali. Non e' necessario, almeno per il momento, fonderci o annientare le proprie identità. Se crediamo nella possibilità di vincere la battaglia contro i nostri nemici, possiamo anche stabilire una strategia comune che ci consenta di marciare divisi ma di colpire uniti.
Invito pertanto i rappresentanti dei neonati partiti o movimenti politici, che aspirano a rappresentare tutti i portatori della Cultura rurale, a ritrovarsi per verificare la possibilità di convergere, sia pur nel rispetto delle diverse specificità, per raggiungere un obiettivo comune per il bene di tutti i portatori della Cultura rurale.
A tale scopo invito i rappresentanti di tutte le neonate formazioni politiche, iniziando da C.A., C.R.C.A., C.S.T. ed il Movimento per la Cultura Rurale, ad incontrarsi nella mattinata di venerdì 14 ottobre p.v. per verificare se sia possibile privilegiare ciò che ci unisce e tralasciare, almeno per il momento, ciò che ci divide. Luogo ed ora potranno essere concordati telefonando alla mia segreteria a questo numero: 0445 366332, o a questo numero di cellulare: 340 7272689, o a questo indirizzo di posta elettronica:
[email protected]
pur avendo solo 52 anni, non ho nessuna intenzione di sprecare il mio tempo a rincorrere le mestruazioni mentali di chi fa finta di non capire.
Al progetto di unire le forze di tutti i portatori della Cultura rurale posso dedicare il mio tempo, la mia esperienza, le mie energie.
Lascio ad altri sprecare il proprio tempo e le proprie energie per rincorrere sogni irrealizzabili nell'illusione di potersi estraniare da un mondo reale per rifugiarsi in una realtà virtuale.
Adesso è arrivato il momento del " vedo ", momento in cui ognuno di noi deve assumersi le proprie responsabilità.
On. Sergio Berlato
Deputato italiano al Parlamento europeo