Alla vigilia del pronunciamento del Tar in merito al
ricorso contro il raddoppio della quota di iscrizione dell'Atc 3 ternano-orvietano (da 25 a 52 euro), il comitato promotore del ricorso (Italia Federale, Comunisti Italiani e Comitato Nazionale della caccia) ha tenuto una conferenza stampa a Terni per ribadire le proprie motivazioni e per richiedere le
dimissioni dei vertici dell'Atc. “Quella di raddoppiare la quota di iscrizione – ha detto il presidente di Italia Federale,
Aldo Tracchegiani - è stata una scelta scellerata che è andata a colpire i cacciatori umbri senza offrire loro alcun servizio in più”.
Per i tre movimenti questa battaglia rappresenta un punto di partenza per una serie più ampia di riforme che veda infine l'abolizione di Atc e gli altri istituti di gestione. “E ora – sostiene Tracchegiani - di restituire l’attività venatoria al volontariato, ai cacciatori che sono le prime sentinelle dell’ambiente. Gli enti di secondo livello come gli ambiti territoriali di caccia, le comunità montane e tutti i carrozzoni che costano soldi ai cittadini devono essere aboliti”.
"La legge 157 deve essere necessariamente modificata ed è anche necessario – ha aggiunto Tracchegiani – liberalizzare la circolazione di chi caccia le specie migratorie”. All’incontro era presente anche Gianni Pelini, dei Comunisti Italiani, che si è soffermato sulla sentenza del T.ar. attesa per domani: “Ciò che ci interessa – ha spiegato – è il giudizio di merito. Il raddoppio della quota di iscrizione è ingiustificabile e spacca una regione piccola come l’Umbria, creando ulteriori diseguaglianze”. Nel corso della conferenza stampa è intervenuto anche Sergio Gunnella, del Comitato nazionale della caccia: “Il raddoppio della quota di iscrizione non porta alcun servizio aggiuntivo ai cittadini per cui viene da chiedersi se non serva soltanto a tappare la falla di 173mila euro presente nel bilancio dell’Atc3. Per non parlare poi del metodo – ha concluso Gunnella – con un provvedimento iniquo imposto in fretta e furia che ha finito per condizionare anche i tempi del ricorso”.
(13/09/2011)
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