"Con gli animali selvatici che stanno provocando danni insostenibili alle imprese agricole mettendo addirittura a rischio la vita dei cittadini nelle aree interne
serve responsabilità da parte di tutti e il disegno di legge sulla riforma delle aree protette rappresenta l'occasione più opportuna per trovare
strumenti e soluzioni adeguate''. Così la pensa Coldiretti, in merito alle polemiche subito scoppiate sul fronte animalista e ambientalista per alcune ipotesi di aprire il controllo della fauna selvatica nelle aree protette.
La posta in gioco per la Coldiretti è alta e riguarda la sicurezza nelle aree rurali e periurbane, messa in pericolo dal proliferare di animali selvatici. Del resto le invasioni dei cinghiali su campi coltivati, centri abitati e strade , denunciate con forza dagli agricoltori da molti mesi, tracciano una situazione a cui occorre presto porre rimedio. Come, più volte sostenuto, Coldiretti ribadisce che "non è più solo una questione di risarcimenti dei danni, ma è diventato un fatto di sicurezza delle persone e della vita nelle campagne. Per chi opera nelle aree montane e svantaggiate non e' solo e' a rischio la possibilita' di poter proseguire l'attivita' agricola ma anche di circolare sulle strade o nelle vicinanze dei centri abitati. Un pericolo che riguarda anche gli amanti dei boschi per passeggiare o raccogliere funghi''.
''Oltre ai pericoli per le persone, la moltiplicazione degli animali selvatici - conclude Coldiretti - sta provocando gravi perdite economiche con i danni causati dalla fauna selvatica che hanno superato in Italia i 70 milioni di Euro all'anno stimati da un rapporto Eurispes''.
(14/09/2011)
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