Come annunciato, la Giunta Regionale, su proposta dell'assessore alla Caccia, Mauro Febbo, ha approvato la delibera di modifica al calendario venatorio 2011-2012 per uniformalo alle indicazioni del Piano d'azione per la tutela dell'orso marsicano (Patom).
Tale deliberazione è stata preceduta dalla seduta del Comitato VIA della Regione Abruzzo svolta il 13/09 presso la direzione Parchi e Ambiente che ha espresso parere favorevole alle modifiche. "Tale provvedimento - afferma l'assessore Mauro Febbo - si è reso necessario poiché il calendario precedentemente approvato era fortemente limitante e non conforme sia alle indicazioni del Piano di tutela dell'orso marsicano (Paom) che del protocollo d'intesa tra la Provincia de L'Aquila e il Parco nazionale D'Abruzzo. Infatti - sottolinea l'Assessore - il precedente parere, obbligatoriamente recepito nel calendario venatorio, era anche discriminante nei confronti dei cacciatori aquilani poiché consentiva l'attività venatoria nelle Zona di Protezione Esterna (ZPE) del Parco Nazionale D'Abruzzo, Lazio e Molise e nelle Aree A del PATOM, solo a partire dal 1 novembre e non dal 18 settembre come avviene invece sull'intero territorio Regionale".
La modifica approvata, quindi, ripristina una uniformità di trattamento tra le province e coerenza di gestione del calendario venatorio. Nello specifico, nelle ZPE e nelle zone A del PATOM, limitatamente al cinghiale, l'attività venatoria è consentita dal 18 settembre al 18 dicembre, nella forma di appostamento con carabina munita di ottica, e dal 1 novembre al 18 dicembre anche nella forma della girata.
"Tale scelta - sottolinea l'assessore - è stata ampiamente condivisa dall'Ispra, che ha curato la supervisione scientifica del Patom. Ritengo inoltre doveroso informare che il mio Assessorato ha avviato un nuovo percorso partecipativo rispettoso delle esigenze delle parti e nel quale l'attività venatoria viene improntata su criteri tecnico-scientifici e conforme al dettato normativo"
"Questo lavoro - conclude l'assessore Febbo - viene svolto da un lato per tutelare l'ambiente, e quindi il patrimonio faunistico, e dall'altro per stimolare l'evoluzione della figura e della funzione del cacciatore che sempre più deve qualificarsi come gestore dell'ambiente; la caccia, praticata su basi rigorosamente tecniche e scientifiche, si propone quindi come forma di gestione ambientale, perfettamente compatibile con tematiche di conservazione, ed oggi già nell'essere di molti cacciatori". (Regione Abruzzo)