“L’emendamento di modifica della Legge 157/92 presentato dal Sen. Claudio Molinari, a cui va la nostra solidarietà per gli attacchi ricevuti,
va nella giusta direzione, anche se
necessita di essere ammorbidito: la caccia e le altre attività venatorie vanno rilette nell’ottica di una
corretta gestione faunistica ed è assolutamente indispensabile metter fine al terrorismo mediatico ed alla demonizzazione”.
E' l'opinione di Alfonso Fimiani, Presidente dei Circoli e della Cultura Rurale, che rileva come "la proliferazione delle aree protette così come la eccessiva oppressione delle attività venatorie" abbiano portato solo a danneggiare ecosistema e biodiversità. "Imbalsamare l’ambiente non vuol dire tutelarlo, - scrive Fimiani - ma abbandonarlo a se stesso: noi siamo favorevoli ad un recupero del rapporto uomo-natura che sia anche un recupero della cultura rurale e non abbiamo di certo paura di essere chiamati ‘sovversivi’ o di essere accusati di voler rovesciare i principi dell’ambientalismo tradizionale italiano”.
Fimiani conclude con una riflessione: “In Italia ed anche nelle Istituzioni esiste un fronte trasversale animal-integralista rimasto molto indietro nel tempo e nello spazio: anche la Corte di Strasburgo ha riconosciuto, di fatto, la figura del ‘buon cacciatore’, che è di sicuro molto più interessato a tutelare l’ambiente in cui vive in simbiosi rispetto a tanti burocrati dell’animal-ambientalismo nostrano”.
(15/09/2011)
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