Apprendiamo da una nota diffusa dall'agenzia Asca che la Lac starebbe organizzando una class action, da presentare regione per regione, contro quella che sostengono sia la mancata attuazione della disciplina 157, che imporrebbe che sia ''dovuto ai proprietari o conduttori un contributo da determinarsi a cura della amministrazione regionale in relazione alla estensione, alle condizioni agronomiche, alle misure dirette alla tutela e alla valorizzazione dell'ambiente'' ; una spesa a cui si dovrebbe far fronte con gli importi delle tasse di concessione venatoria regionali, ma a cui le Regioni stesse non hanno mai adempiuto.
In sostanza - spiega la LAC - i cacciatori, dal 1992, vanno a caccia gratis su 18 milioni di ettari di terreni rurali altrui, mentre attraverso le Regioni e le tasse di concessione venatoria regionali avrebbero dovuto pagare per fruire della sosta e del transito armato nei terreni privati e per abbattere gli animali selvatici cacciabili (che mentre sono in liberta' sono di proprieta' dello Stato).
La Lega Abolizione Caccia ''propone la sospensione di ogni attivita' venatoria fintanto che non saranno corrisposte a proprietari e conduttori dei fondi agro-silvo-pastorali le somme dovute per legge (stimabili nell'ordine di centinaia di milioni di euro)''.
(19/09/2011)
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