Passa con 26 voti favorevoli ed il voto contrario di 5 consiglieri tra Idv, Pd, Federazione della sinistra e liste civiche, più due astenuti tra Sel e Gruppo misto la delibera sulla caccia in deroga in Liguria. Si autorizza il prelievo alla sola specie storno per massimo di 120 mila capi. Per ciascun cacciatore il limite è fissato a dieci storni al giorno, per un totale di 100 capi a stagione. Ciascun cacciatore ha l’obbligo di annotare su un registro il numero di capi cacciati e ogni 15 giorni deve darne comunicazione a Provincia e Regione affinché possano monitorare la situazione e non sforare rispetto al carniere regionale.
"Questo provvedimento – ha dichiarato Francesco Bruzzone (Lega Nord) in corso di seduta - entra in vigore questa sera stessa. Possono andare a caccia allo storno tutti i cacciatori che ne fanno domanda alla Provincia, la quale appone un timbro e consegna al singolo schede riassuntive da compilare con il numero dei volatili abbattuti”. Bruzzone, che aveva firmato la proposta iniziale per tre specie (oltre lo storno anche frosone e fringuello) ha sottolineato che “il Veneto, ha fatto una delibera analoga, riguardante ben sei specie, e il Tar le ha dato ragione”. Soddisfatto il Pdl per il lungo lavoro svolto in sinergia con la maggioranza Briano. Per il Pd ha parlato Sergio Scibilia (Pd) auspicando presto “una legge chiara a livello centrale. Oggi – ha detto - saliamo il gradino di una lunga scala. L’attenzione data a questo settore fa parte dei nostri compiti”.
Valter Ferrando (Pd) ha risposto alle critiche dei contrari: "Questo atto è frutto del lavoro avviato ad inizio legislatura con l’assessorato ad ambiente". "Lo storno è cacciabile nei Paesi europei. L’attivazione del prelievo in deroga è previsto dalle procedure stesse dell’Unione europea. Abbiamo cercato di attivare la deroga per danno, ma la via non è stata percorribile per una serie di ragioni ed in particolare per le difficoltà degli agricoltori a certificare l’entità del danno. Abbiamo, quindi, attivato un altro criterio, quello della piccola quantità, tenendo conto che uno studio dell’Ispra del febbraio scorso ha testimoniato l’ottima salute della specie. Ed altrettanto viene ribadito da uno studio dell’Università di Genova".
(28/09/2011)
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