Il provvedimento recentemente adottato dalla regione Liguria per la caccia in deroga, consente ai cacciatori di abbattere fino a un massimo di 10 storni al giorno, per un totale stagionale di 100 a cacciatore e di 120.000 in tutta la Liguria (con l'obbligo di annotare ogni giorno su un registro i capi abbattuti e rendicontare alla Provincia ogni 15 giorni il totale, in modo da monitorare in maniera costante la situazione).
“Il provvedimento adottato - ha spiegato Valter Ferrando, Vice Capogruppo del Pd in Regione - rappresenta un cambio di rotta, un segnale di attenzione verso il mondo venatorio ed agricolo atteso da anni. Come documentato da uno studio dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale e da un secondo dell’Università di Genova - spiega Ferrando - lo storno è una specie in ottima salute, rigogliosa nel numero, è risaputamente dannosa per l’agricoltura e arreca gravi danni agli arredi urbani quando in grandi colonie staziona nelle città attratto dalle luci e dal calore della notte Per questi motivi lo storno è cacciabile nella quasi totalità dei Paesi europei ed in particolare in tutti quelli confinanti con l’Italia. Per una serie di procedure amministrative scoordinate tra le varie amministrazioni competenti in materia, questa specie non è compresa negli elenchi comunitari delle specie cacciabili in Italia. Non vi era alternativa quindi per noi che l’attivazione delle procedure per il ‘prelievo in deroga’ previsto dalla legislazione comunitaria stessa”.
“Sin dall’inizio della legislatura – ha aggiunto il Consigliere Cavarra – abbiamo cercato di affrontare il problema in modo pratico e soprattutto bipartisan, fermamente convinti che la caccia sia di tutti e non solo di una parte. Con il voto di oggi, vogliamo restituire ai cacciatori liguri la possibilità di fare ciò che già avviene in altre regioni d’Italia e praticamente in tutti i Paesi d’Europa”.
(30/09/2011)
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