Nel pomeriggio, alle 16,30 circa al Senato, salvo cambi dell'ultimo minuto, sarà discussa la modifica della legge 157/92 contenuta in un ddl di iniziativa dei senatori leghisti Divina e Pittoni, in materia di esercizio dell'attività venatoria in ambiti territoriali diversi da quelli di appartenenza.
La modifica cerca così di ovviare ai problemi di natura interpretativa sorti a causa di una lettura che i senatori definiscono "restrittiva", e di ristabilire in modo inequivocabile il dettato dell’articolo 14, ossia la possibilità di cacciare in ambiti diversi se a ciò autorizzati dai rispettivi organi di gestione locali.
La riscrittura dell'articolo del comma 5 dell'articolo 12, proposta dai senatori prevede così la soppressione della dicitura contestata “in via esclusiva”, che – spiegano i proponenti - ha penalizzato i cacciatori provenienti dalla zona Alpi che cacciavano, ancorché muniti di regolari permessi, in zone diverse dalle Alpi. Ed il tutto sulla base dell’assunto «in via esclusiva» che parrebbe, secondo la lettura data dagli Organi controllori, condizionare tutti i cacciatori di quei territori a non poter svolgere attività in altre zone”.
La modifica, per Divina e Pittoni, “si presenta urgente per una lettura univoca della legge n. 157 del 1992, ed utile anche a dirimere la miriade di ricorsi presentati dai cacciatori sanzionati, chiaramente convinti della loro buona fede in quanto autorizzati da organismi ufficiali”. Dalla Commissione Territorio Ambiente e Beni ambientali esce invece una proposta relativa all'interpretazione autentica dell'articolo 12 comma 5 - 12, che propone che l'opzione prevista "si esercita fatto salvo quanto disposto dalle leggi delle Regioni a statuto speciale e delle Province autonome di Trento e Bolzano".
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