L'Enpa quest'anno festeggia 140 anni dalla sua fondazione, rimarcando con un certo orgoglio nazionale, che l'allora Società Protrettrice degli Animali, prima associazione animalista del nostro paese, fu fondata nel 1871 a Torino per iniziativa di Giuseppe Garibaldi. Come si apprende anche sul sito dell'associazione, che ne conserva l'originale nella sede piemontese, in realtà Garibaldi, esiliato a Caprera, non fece che scrivere una lettera al suo medico Timoteo Riboldi, su sollecitazione - ma diciamo pure dietro supplica - della nobildonna inglese Anna Winter, scandalizzata per il trattamento degli italiani nei confronti di cavalli e somari. Fu infatti lei la prima presidentessa onoraria dell'organizzazione. Perchè l'Enpa, che ne è depositaria, non rende pubblica la lettera della Winter a Garibaldi?
Lo svarione storico viene offerto come un dettaglio di poco conto per gli animalisti che non intendono privarsi del patrocinio dell'eroe nazionale nemmeno di fronte all'evidenza che Garibaldi fosse in realtà un appassionato cacciatore, amante degli animali sì, ma anche della selvaggina. La letteratura tradizionale - si legge sul sito cronacheisolane.it - descrive l'eroe a Caprera nell'autunno e poi nell'inverno della sua vita, sofferente per i postumi della ferita all'Aspromonte, intento alla caccia e alla pesca, quasi in un bucolico autoesilio. Insomma la lettera che istituì l'Enpa fu certamente scritta dal Buen retiro di Caprera, dove Garibaldi si dedicava - e certo non per motivi prettamente alimentari - alla caccia. Tanto che, come racconta lo storico Pasquale Cugia, testimone oculare di quell'esilio, la prima cosa che fece Garibaldi una volta sbarcato nell'isola, fu di dedicarsi alla caccia per un mese!
E se, come ricorda lo storico Denis Mack Smith, "più tardi si fece sempre più vegetariano", lo stesso conferma che all'apice della sua gloria di padre fondatore della patria, "talvolta abbatteva diverse centinaia di uccelli al giorno, e i magnati del posto gli organizzavano cacce al cinghiale". Come dire: l'ENPA fu fondata da un appassionato cacciatore. Oggi, con la deriva anticaccia, ha definitavamente snaturato le sue origini e assassinato il suo fondatore. E questo, per ora, vi basti!
Un'ultima chicca: dal compendio Garibaldino, che pubblica nel dettaglio tutte le medicine trovate a casa di Garibaldi, si apprende che proprio durante il suo soggiorno a Caprera soffriva di gotta e di disturbi di digestione... che fosse per questo che il nostro eroe avesse smesso di cibarsi di carne e di selvaggina?
(18/10/2011)
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