Tutti gli agricoltori dell'astigiano, se in possesso di regolare permesso di caccia, potranno sparare ai cinghiali che invadono i propri campi. Lo ha disposto in questi giorni una delibera della Giunta provinciale, la prima nel suo genere in Piemonte, che intende porre rimedio così all'incontrollata devastazione degli ungulati in agricoltura, autorizzando i conduttori e proprietari dei fondi ad un'azione di autotuela. Gli agricoltori, che dovranno comunque essere preventivamente autorizzati dalla Provincia, potranno trattenere le carcasse abbattute per l’autoconsumo, provvedendo alla tempestiva macellazione e al prelievo di campioni da inviare all’autorità sanitaria.
Il provvedimento, attuato per il momento a titolo sperimentale, era stato richiesto dagli agricoltori, Coldiretti in primis, per superare l'anomalia delle squadre dei cinghialai, che - a detta di Antonio Ciotta, direttore di Coldiretti Asti, "si sono suddivise il territorio escludendo la possibilità agli altri cacciatori di intervenire nelle loro zone". "La nostra impressione - continua il rappresentante degli agricoltori - è poi sempre stata che tali squadre, formate da un numero molto limitato di cacciatori, potessero agire per convenienza, abbattendo ogni anno un numero esiguo di capi, al fine di far proliferare la specie piuttosto che attivarne l’effettivo contenimento”.
Per il presidente Provinciale di Coldiretti, Maurizio Soave, così "si raggiunge subito l’obbiettivo di rimettere in equilibrio gli stessi rapporti fra i cacciatori. "Nessuno meglio di chi vive con il lavoro dei campi - sottolinea Soave - può essere in grado di mantenere una presenza di animali adatta all’equilibrio naturale. Di per sé, contrariamente a quanto talvolta si sente dire, nessun animale è nocivo: basta mantenerne una densità adeguata al territorio”.
(19/10/2011)
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