Riceviamo e pubblichiamo:
A Bergamo e Brescia ed in gran parte del resto d’Italia i mezzi di servizio non possono uscire per mancanza di fondi per acquistare la benzina. A Bergamo i quotidiani locali davano ampi spazi alla notizia, tutto ciò mentre nelle vituperate valli bresciane è in corso con grande dispiegamento di forze e mezzi l’operazione “pettirosso”.
Si tratta di una costosa trasferta a carico del contribuente ove volontari ben retribuiti del Corpo Forestale dello Stato giungono in due scaglioni per rastrellare il territorio in cerca di bracconieri o presunti tali.
Sono i NOA – Nuclei Operativi Antibracconaggio che alloggiano non in tende da campo, ma in hotel al passo Maniva a pensione.
A coordinarli un Colonnello di origine trentina che ha fatto dell’operazione “pettirosso” la piattaforma mediatica di lancio per le operazioni dei nuclei che coordina. L’ultima sua apparizione è a “Striscia la notizia” di giovedì 13 ottobre ove con dovizia di particolari, si è cercato di spiegare cosa succede in loco.
L’alto ufficiale si può considerare una vera e propria “star”, nel senso che nel corso degli anni ha calcato studi televisivi e trasmissioni delle più importanti reti tv.
Certo, in qualche modo e maniera bisogna giustificare all’opinione pubblica il perché ci sia bisogno di una così costosa trasferta, soprattutto se i Forestali locali spesso sono appiedati per mancanza di carburante.
In un Italia a due velocità ove anche la Polizia ed i Carabinieri spesso sono appiedati e non possono garantire la sicurezza dei cittadini, anche il Corpo Forestale i cui componenti sono a tutti gli effetti agenti di Polizia Giudiziaria marcia a due velocità.
Mentre Roma viene messa a ferro e a fuoco dai black block si investono mezzi e risorse per contrastare fenomeni importanti ma assolutamente marginali rispetto alle emergenze che stiamo vivendo nel Paese(vedi NO TAV).
Evidentemente è stato ritenuto più strategico investire sull’operazione “pettirosso”, che presidiare il territorio fornendo gli adeguati supporti, come nel caso della Forestale della Provincia di Bergamo.
Noi condanniamo fermamente il fenomeno del bracconaggio senza alcuna attenuante ma deploriamo un tale modo di gestione del Territorio che mortifica gli agenti della Forestale di stanza locale che operano costantemente, facendo il proprio dovere ad ogni costo ed in tutte le condizioni. I cittadini cacciatori come tutti gli altri cittadini Italiani, assistono ogni giorno ad episodi e situazioni che si commentano da soli.
Riuniamo le energie positive che esistono nel Paese e nel Parlamento, costituiamo un unico Partito che tuteli la nostra passione e la civiltà rurale.
Ufficio stampa C.R.C.A. Bergamo