Riceviamo e pubblichiamo:
Gli esponenti della Lega Nord del Veneto tentano di alzare una pretestuosa cortina fumogena per nascondere la loro inadeguatezza nella gestione di una materia che presuppone una necessaria conoscenza e preparazione sotto il profilo legislativo e tecnico scientifico.
Non c’è spazio per l’improvvisazione nella gestione del patrimonio faunistico, così come non c’è spazio per la demagogia e per l’integralismo nella gestione del patrimonio ambientale.
Non riuscendo a camuffare la loro ben nota propensione antieuropeista, gli esponenti della Lega Nord ritengono che per risolvere i problemi della caccia in Veneto bisogna cambiare le Direttive comunitarie, ignorando che è proprio grazie a quelle Direttive comunitarie che in tutti i paesi d’Europa si riesce a garantire l’esercizio della caccia e la corretta gestione del patrimonio faunistico.
Il problema non consiste nei contenuti delle Direttive comunitarie ma nel modo in cui queste Direttive vengono applicate in Italia e soprattutto in Veneto.
Ma se la Lega Nord vuole cambiare le Direttive comunitarie, non vedo perché si ostini a sollecitare il sottoscritto quando questo importante partito padano ha fior fiori di deputati al Parlamento europeo che, senza dover contare sull’ ”inefficace contributo dell’on. Sergio Berlato”, possono benissimo dare dimostrazione del loro peso elettorale e della credibilità di cui godono presso le istituzioni comunitarie.
Cosa del resto che la Lega Nord può benissimo fare anche a livello nazionale, vista la folta e qualificata rappresentanza su cui contare sia nella compagine governativa che in Parlamento nazionale.
Ancor meglio in Veneto dove La Lega Nord ha il presidente della Giunta regionale, la maggioranza degli assessori regionali ed una determinante rappresentanza di consiglieri regionali.
Se la Lega Nord davvero volesse, con i numeri che ha a disposizione, potrebbe costringere il Governo nazionale ed il Parlamento ad approvare le modifiche alla 157/92 nel giro di un mese, così come potrebbe obbligare il Consiglio regionale del Veneto ad approvare l’applicazione del regime di deroga con legge senza dover subire le intemperanze dei giudici del Tribunale Amministrativo Regionale.
Confermo la mia presenza a tutte le riunioni a cui sarò invitato, comprese quelle organizzate dall’Assessore Stival o dal suo partito di appartenenza.
Ho così tante cose da dire e da dimostrare da non voler perdere nessuna occasione per manifestare il mio punto di vista sulla materia di cui si tratta.
Se la Lega Nord riterrà opportuno, sarò pronto a dare il mio apporto per contribuire a dare risposte positive ai problemi dei cittadini italiani, compreso quelli dei cittadini cacciatori ai quali non servono né slogan né lo squallido esercizio dello “scaricabarile”.
I cacciatori italiani e veneti vogliono semplicemente andare a caccia in modo dignitoso.
Ognuno di noi si assuma le proprie responsabilità per garantire loro questo sacrosanto diritto.
on. Sergio Berlato
Vice Capo vicario della Delegazione italiana del PDL nel Partito Popolare Europeo
Presidente pro-tempore dell’Associazione per la difesa e la promozione della Cultura Rurale