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Cinghiali. Marras alla Regione: i pareri obbligatori Ispra ostacolano interventi rapidi


giovedì 27 ottobre 2011
    
Oggi nel grossetano 1500 cacciatori partecipano agli interventi per il contenimento degli ungulati, fino a due anni fa eseguiti solo dalla Polizia Provinciale. E' portando questi risultati che il Presidente provinciale Leonardo Marras risponde alla Regione, rea di aver più volte sollecitato Province e Atc ad un più capillare intervento per evitare i danni agricoli. “All’assessore all’agricoltura Salvadori, e anche al presidente Rossi, dico senza troppa diplomazia – ha risposto perentorio Marras - che sbagliano mira a richiamare all’impegno Provincia e Ambiti territoriali di caccia (Atc)”, sottolineando che “stanno facendo tutto quanto nelle loro possibilità per eradicare i cinghiali dalle zone non vocate e limitarne il numero complessivo, naturalmente a legislazione regionale vigente”.

E' proprio la legge che impedisce ancora, secondo Marras, interventi davvero efficaci: “perché – dichiara Marras - se è vero che la modifica della normativa regionale ci ha dato nuovi strumenti d’intervento - che utilizziamo appieno – è anche vero che essa prevede l’obbligatorietà dei pareri dell’Ispra per effettuare piani straordinari di contenimento. Cosa che – sottolinea -  ostacola la rapidità degli interventi, limitando fortemente il ricorso agli abbattimenti per raggiungere l'obiettivo”.

Per ovviare al problema, la provincia di Grosseto ha anche sottoscritto un protocollo con Ispra per evitare di chiedere il parere ogni volta che si utilizzano metodi "ecologici" di contenimento, come le catture o altre tipologie d’intervento. “Ma per organizzare una battuta di caccia, che rimane il metodo più efficace, - ribadisce il Presidente provinciale -  dobbiamo sempre chiedere un’autorizzazione preventiva, per cui s’interviene sempre fuori tempo massimo”.

“Invece di Mettere sistematicamente in mora Province e Atc, pertanto,- dice ancora Marras -  invito presidente e assessore regionali ad assumersi le proprie responsabilità, portando in Consiglio regionale le modifiche alla normativa che ci semplifichino la vita, consentendoci di tutelare meglio le attività agricole”.

Marras, che accusa gli amministratori fiorentini di una “visione esotica” del problema, fa presente che la Provincia non è affatto stata con le mani in mano. “Stiamo mettendo a punto un piano straordinario di controllo degli ungulati per entrare anche nelle aree protette, dove gli animali proliferano, e per eradicare del tutto il cinghiale dalle aree non vocate.Infine, effettueremo controlli straordinari sull’attività delle squadre che hanno appena iniziato la stagione venatoria, perché questo periodo dell’anno è il migliore per i contenimenti e non possiamo permetterci di non raggiungere gli obiettivi di abbattimento”.
 

(27/10/2011)
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA



 

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2 commenti finora...

Re:Cinghiali. Marras alla Regione: i pareri obbligatori Ispra ostacolano interventi rapidi

Bravo presidente, e pensare che sei di loro però quando le cose non vanno, va bene così. hai gli attributi !!! Spero che anche altri tuoi colleghi ti leggano e risponadano allo stesso modo. L'ispra sarà bene che venga ridimenzionato quello è un manipolo di estremisti ambientalisti vanno licenziati tutti e fare sangue nuovo oppure a chiare note : voi siete la scienza e in scienza e coscienza dovete dare pareri tecnici e BASTA !!!!!!!! invece tuto prchè pareri tecnici !!! e il governo li ha pure salvati sti str....zi!!!

da falco 27/10/2011 15.45

Re:Cinghiali. Marras alla Regione: i pareri obbligatori Ispra ostacolano interventi rapidi

Infatti, la soluzione è quella di convincere le squadre, piuttosto restie al momento, a ridurre i contingenti a un livello al di sotto della soglia fisiologica. E soprattutto, consentire battute in forma di cacciarella anche nelle aree dove la caccia non è consentita. E' inutile girare intorno al problema, finchè la gestione del territorio non sarà globale e uniforme, il problema danni non si risolverà. E la questione non riguarda solo la caccia o la fauna selvatica. Riguarda l'aspetto urbanistico, la gestione idrogeologica, le infrastrutture, l'utilizzo dei suoli (coltivati e incolti). Abbandono da una parte e pratiche colturali esasperate, abuso dell'acqua e dei fitofarmaci in agricoltura dall'altra. Quando lo capiranno i nostri governanti? Quando lo capiranno i vari soloni della casta ambientalista nostrana?

da Buffalmacco 27/10/2011 14.44