Lo dice il programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (Unep): per risolvere la crisi fauna selvatica nel mondo (in molti paesi dell'area tropicale la selvaggina è prelevata in maniera illegale per ragioni pratiche di sussistenza e in assenza di controlli sanitari sulla carne), sarebbe bene puntare su nuovi modelli gestionali, da intendere anche su base comunitaria, per favorire il turismo venatorio e innescare finalmente efficaci meccanismi di monitoraggio e applicazione delle leggi.
I risultati dello studio Livelihood Alternatives for the Unsustainable Use of Bushmeat sono il frutto del meeting tenutosi a a Nairobi a giugno, al quale hanno partecipato 55 esperti di 43 governi e agenzie dell'Onu, organizzazioni internazionali e indigene locali e organizzazioni comunitarie. I partecipanti al meeting kenyano hanno riconosciuto che occorre fare di più verso la sostenibilità dell'approvvigionamento di fauna selvatica ed hanno adottato una serie di raccomandazioni rivolte alla comunità internazionale e ai governi nazionali interessati: implementare la gestione della fauna selvatica da parte della comunità anche attraverso il game-ranching e il turismo venatorio (che favoriscono lo sviluppo di aree povere incrementando gli strumenti per una gestione scientifica delle risorse faunistiche); incentivare la cattura di animali di piccole dimensioni; supportare la raccolta sostenibile di prodotti forestali non legnosi, per esempio, attraverso apicoltura. Il rapporto sottolinea la necessità di chiarire e definire le proprietà fondiarie i i diritti di accesso alle terre, migliorare il controllo della cattura e del commercio di animali selvatici e migliorare l'applicazione delle leggi riguardanti la carne selvatica.
Il segretario esecutivo della Cbd, Ahmed Djoghlaf, ha dichiarato: "Confidiamo che questa pubblicazione incoraggi azioni concrete per fermare il sovrasfruttamento degli animali selvatici e la perdita di biodiversità e mantenere quindi i servizi ecosistemici essenziali e migliorare la qualità della vita per le popolazioni rurali nei Paesi tropicali e subtropicali".
(28/10/2011)
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