Con una diffida inviata agli uffici dell'assessorato abbruzzese alla Caccia, le associazioni WWF, Animalisti Italiani e Lega per l'Abolizione della Caccia criticano la posizione dell'Assessore Febbo dopo la sentenza del Tar e invitano a dare immediata esecuzione alle decisioni del tribunale regionale, sostituendo le parti invalidate del calendario con una atto della Giunta che recepisca le indicazioni del Tar.
Il Tar, lo ricordiamo, aveva sottolineato l'assenza delle opportune valutazioni scientifiche che hanno portato la Regione a disattendere il parere dell'Ispra per 27 specie. “Pertanto – sottolineano gli animalisti - ora la Regione Abruzzo dovrà per tutte queste specie chiudere la caccia anticipatamente rispetto a quanto previsto dal Calendario adeguandosi anche alle indicazioni dell'ISPRA sulle modalità di caccia”.
Anche sugli orari di caccia, altro punto invalidato dal Tar per le modalità di calcolo, le associazioni ritengono che ci sono i presupposti per sospendere l'attività venatoria, visto che – sottolineano - “ è la stessa Legge Regionale 10/2004 sulla caccia che obbliga ad indicare chiaramente nel calendario gli orari di caccia giornalieri”.
“Siamo determinati a perseguire ogni strada – dichiara Dante Caserta, consigliere nazionale Wwf - perchè siano pienamente rispettate le direttive comunitarie, le norme nazionali, le sentenze e le ordinanze, anche per eventuali danni che potrebbero verificarsi alla fauna selvatica, che è patrimonio indisponibile dello Stato”.
(31/10/2011)
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