Un lieve incidente di caccia: due pallini che – stando ai commenti dei presenti – sono rimbalzati in una traiettoria imprevista, infilandosi sottopelle a uno dei cacciatori presenti, a circa 50 metri dallo sparo. Cose che non sarebbero nemmeno state menzionate dalla stampa, se non fosse che il protagonista di quello sparo sfortunato era niente meno che il sindaco di Verona Flavio Tosi.
All'indomani di quella vicenda, trapelata alla stampa quando il giovane si è recato in ospedale per farsi rimuovere i pallini, in molti, soprattutto nelle schiere animaliste, avevano chiesto la sospensione della licenza di caccia per il primo cittadino, come di prassi avviene nei casi di ferimento con arma da fuoco, per i dovuti accertamenti. Sospensione arrivata solo negli ultimi giorni, dopo l'esposto depositato dal presidente provinciale dell'Enalcaccia, l'Avvocato Bruno Gazzola, che ha segnalato la disparità di trattamento riservata ad un suo assistito: un cacciatore, a cui lo scorso anno era stata immediatamente sospesa la licenza per aver provocato un lesioni da pallini ad un ciclista.
Appellandosi all'articolo 3 della Costituzione (tutti i cittadini hanno pari dignità e sono uguali davanti alla legge), l'avvocato non intendeva occuparsi del caso Tosi, ma semmai chiedere che siano restituite armi e licenza al suo cliente, “per ristabilire una parvenza di legalità”. “È scriteriato e irragionevole – spiega al quotidiano veronese L'Arena - togliere immediatamente e revocare la licenza per un incidente che ha prodotto ferite superficiali, per un fatto involontario”.
Il procedimento del sindaco, forse potrà sensibilizzare le istituzioni. “A Tosi – evidenzia Gazzola - un paio d'anni fa avevo chiesto udienza per illustrargli la situazione in ordine ad autentici abusi di potere di questori e prefetti a Verona sicuramente in maniera maggiore rispetto alla media nazionale. In una sentenza il Tar dandomi ragione scrisse che "gli atti del questore devono essere ispirati al criterio della ragionevolezza". Magari adesso Tosi mi fissa un incontro”.
(02/11/2011)
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