L'hanno proposta insieme Pd e Api: una modifica alla legge quadro sulla caccia (la L.R. n°2/95), per "renderla più aderente alle esigenze dei cacciatori, sempre nel rispetto dell’ambiente”. Così riferiscono i consiglieri regionali Robortella (Pd) e Singetta (Api), autori della proposta, che anzitutto intende difedere i diritti dei cacciatori lucani regolando gli accessi da fuori regione da parte di cacciatori che spesso - dicono i proponenti delle modifiche "sfruttano tesserini non regolamentari".
“Lungi dal voler ‘stravolgere’ il preesistente dettato normativo - rassicurano - si intendono solo apportare modifiche attraverso la previsione dell’aggiunta di sei nuovi commi all’articolo 23 della L.R. 2/95, ovvero riconoscimento della natura pubblica e senza scopo di lucro degli Ambiti Territoriali di Caccia, competenza della Provincia a determinare il numero dei cacciatori ammissibili in ogni A.T.C., competenza della Provincia a fissare le quote di partecipazione da parte dei cacciatori, nonché riconoscimento del potere di controllo, vigilanza e revisione della Provincia”.
“Garantire, quindi, i diritti dei cacciatori (nel rispetto della corretta pratica sportiva), tutelando territorio e specie animali, soprattutto attraverso il conferimento di maggiori poteri di controllo e vigilanza alle Province – hanno concluso gli esponenti dell’Api e del Pd – limitando l’esercizio venatorio indiscriminato dei cacciatori provenienti da fuori regione, riconoscendo agli stessi accessi articolati di ospitalità venatoria mensile, settimanale o giornaliera. La caccia rappresenta da sempre un importante ‘tassello’ per l’equilibrio ambientale e faunistico: la necessità improrogabile è quella di una seria regolamentazione capace di evitare una esagerata pressione venatoria e di combattere speculazioni e prelievo indiscriminato”.
(02/11/2011)
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