Sabato scorso, 5 novembre, presso l’Abbazia cistercense di Morimondo (MI), che si affaccia in posizione dominante sui boschi della vallata del fiume Ticino, è stata celebrata una
S. Messa in onore del patrono dei cacciatori, Sant’Uberto.L’evento religioso, promosso dall’Assessorato alla Caccia e Pesca della Provincia di Milano, in collaborazione con la Delegazione italiana del CIC (Consiglio Internazionale della Caccia e della Salvaguardia della Fauna), è stato accompagnato dal gruppo musicale dei corni da caccia di Lana (BZ) il cui suono potente è risuonato sotto le volte maestose dell’antico edificio, richiamando numerosissimi cacciatori, con le loro famiglie ed amici, che hanno così assistito a una funzione senza dubbio suggestiva.
Nella sua omelia -riferisce la nota del CIC - il parroco, don Mauro Loi, si è soffermato ampiamente sulla figura del cacciatore, sul suo rapporto con gli amici e compagni di caccia, sul suo rapporto con la natura che frequenta. La caccia moderna, se da un lato ha perso ovviamente i significati legati alle necessità alimentari, ha per contro conservato tutti gli altri elementi di più elevato valore simbolico: una valenza culturale chiaramente rievocata dalla commemorazione di Sant’Uberto, la cui conversione nel corso di una battuta di caccia, suscitata dall’apparizione di un cervo con il crocefisso tra i palchi (in ripresa della precedente vicenda latina di Sant’Eustachio), è passata alla storia e non soltanto della Chiesa.
Al termine della celebrazione e a suo suggello, è stata letta la Preghiera del Cacciatore, che gode di approvazione ecclesiastica sin dal 1991. Nel corso dell’Offertorio, oltre al Pane e al Vino da consacrare, i cacciatori hanno portato all’altare i frutti tipici del periodo autunnale ovvero funghi e castagne insieme alla terra dei nostri boschi.
L’Assessore provinciale alla Caccia di Milano, Luca Agnelli, che ha partecipato alla celebrazione eucaristica, ha dichiarato: “Caccia non significa solo carnieri pieni. Caccia è prima di tutto tradizione e identità. Anche con la Messa di Sant’Uberto rivendichiamo l’orgoglio di appartenere a una categoria da sempre impegnata nella custodia del territorio e dei suoi valori più profondi. La passione per la caccia ci affratella, ci rende una sola famiglia, la grande famiglia dei cacciatori milanesi”.
Al termine della celebrazione eucaristica i partecipanti hanno potuto ritrovarsi per un brindisi dell’amicizia nel chiostro dell’Abbazia ove gli Alpini del Gruppo di Abbiategrasso hanno allestito un ricco punto ristoro.
Tra le autorità presenti, il Sindaco di Morimondo, Marco Natale Marelli, il Responsabile del Servizio Faunistico provinciale Carmelo Miceli, i presidenti degli ATC 1 Est e 2 Ovest, Gianraffaele Congiunti e Graziano Barbaglia e i Presidenti, o loro rappresentanti, delle principali associazioni venatorie della provincia, tra cui Rodolfo Grassi della FIdC, Salvatore Conti dell’ANLC, Giuseppe Cricelli dell’Italcaccia, Daniele Scolfaro dell’ANUUMigratoristi. Per il CIC Italia, presente il Segretario Generale Dr. Massimo Marracci, anche in rappresentanza del Capo Delegazione Avv. Giovanni Bana e tra gli organizzatori della sacra manifestazione e alcuni soci della delegazione tra i quali Valentino Sanvito, Francesco Gioia e Luigi Checchi.